Il capogruppo della lista “Oliverio presidente” Orlandino Greco quasi stenta a crederci quando gli si riferisce del caos avvenuto in Conferenza dei capigruppo, anche in seguito alle sue denunce su presunte anomalie nelle votazioni in Consiglio regionale. Una riunione alla quale Greco non ha preso parte in quanto fuori Italia, dove continua ad essere quando lo raggiungiamo al telefono.

«Non mi sono mai trovato a vivere una situazione come questa. Ho letto le cronache di quanto avvenuto e non capisco: non c’è nessun caso nella maggioranza e io non sono in contrasto con nessuno».

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La questione della regolarità delle votazioni è stata posta solo per ottenere un corretto funzionamento dell’Assemblea legislativa. «Mi sono accorto più volte – ha detto ancora Greco – e credo sia capitato ad altri di essere stato conteggiato nelle votazioni mentre ero assente o viceversa. Nessun errore determinante ma il segnale che c’è qualcosa che non funziona. Per questo ho scritto alla dirigente: solo per fare chiarezza e non per sollevare un caso politico».

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La polemica politica, insomma, sarebbe stata sollevata dai media e da chi, tra i colleghi di Greco, ha voluto vedere attacchi al centrosinistra. Tanto che Greco comunque plaude alla decisione assunta dalla Conferenza dei Capigruppo di andare fino in fondo alla vicenda per fare chiarezza e avere un sistema di votazione perfettamente trasparente.

«Io voglio soltanto che il Consiglio funzioni al meglio. Ho proposto tante leggi in questa prima parte di legislatura – ricorda Greco – alcune sono state approvate, come quella importantissima sulla legge mediterranea, mentre altre sono in discussione come quella sull’istituzione dell’autorità unica artistico-archeologica e quella sulla realizzazione dei campi da golf per aumentare il turismo. Dobbiamo fare ancora di più – dice Greco – e per lavorare al meglio serve anche la massima efficienza dei sistemi di votazione».

 

Il capogruppo della Oliverio presidente non vuole entrare nel merito della decisione della Conferenza di rinviare a settembre la seduta di Consiglio regionale «non ho elementi sufficienti, ma ritengo che siano state fatte tutte le più opportune valutazioni», ma invita tutti a produrre il massimo sforzo nell’interesse della Calabria.

 

E uno dei principali obiettivi da realizzare è quello di apportare le modifiche necessarie alla legge sul golf per farla tornare in Consiglio per la definitiva approvazione, dopo i tanti rinvii. «Dei 25 milioni di golfisti indirizzati verso destinazioni nel Mediterraneo – spiega Greco - ben il 32% ha cancellato dal proprio itinerario importanti mete come la Turchia, l’Egitto e la Tunisia, per i noti problemi geopolitici. Se la Calabria fosse stata già pronta con quanto previsto dalla proposta di legge, la stima delle presenze sarebbe di oltre 300 mila turisti. Creare degli impianti di golf non solo funzionerebbe, ma potrebbe dare nuove opportunità anche alle strutture ricettive che oggi in Calabria lavorano mediamente 60 giorni all’anno, coinvolgendole e mettendole in sinergia per accogliere i turisti golfisti tutto l’anno.  Realizzare questo progetto di destagionalizzazione e diversificazione del turismo garantirebbe soprattutto nuovi posti di lavoro, in quanto l’indotto che gira intorno è importante: i green keeper (manutentori del verde), caddie master (gestori magazzino attrezzatura), marchal (controllori dei cosiddetti tee time), nonché addetti alle manutenzioni, meccanici, segretari, receptionist, operatori del food & beverage e autisti. Ogni impianto da 18 buche impiega mediamente 60 dipendenti oltre all’incalcolabile numero di professionalità necessarie a gestire le strutture ricettive annesse. Tutto questo a costo zero per la Regione – conclude Greco - perché gli oneri finanziari saranno interamente sostenuti da investitori privati».

 

Riccardo Tripepi