Per l'ex Segretario questore è concreto il rischio che i tentannamenti sui lavori per la nuova Statale 106 possano bloccare il processo di sviluppo della Calabria del Nord Est
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Nella grande polemica divampata a seguito della presa di posizione dei deputati pentastellati, riflessiva, quasi attendista rispetto all’ormai imminente (almeno si presume) apertura dei cantieri per la nuova Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico, in quello che in molti definiscono il completamento del corridoio est-ovest Italia-Europa, si incunea anche Giuseppe Graziano che torna a richiamare l’attenzione di Istituzioni e politica sulla necessità, non più differibile, di garantire – tra gli altri - il diritto alla mobilità ai cittadini della Sibaritide e della nuova città Corigliano-Rossano.
L’ex Segretario questore di Palazzo Campanella e leader del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, anche se non lo fa in modo diretto, richiama alla responsabilità i deputati pentastellati, soprattutto quelli espressione del territorio ionico (sono ben quattro!), affinché non si lascino perdere l’occasione di promuovere e sostenere un’opera che, pur nella diversità di vedute e opinioni, è sicuramente determinante per lo sviluppo dell’intera Calabria del Nord Est.
Graziano: «Gli investimenti pubblici creano lavoro, benessere e sviluppo»
«Gli investimenti pubblici – ricorda Graziano - creano lavoro. Se si immettono capitali in questo territorio, paradossalmente e ingiustificatamente escluso dal resto del mondo, significa far crescere il prodotto interno lordo e di conseguenza far crescere il reddito procapite dei cittadini. Significa far fronte alla disoccupazione, significa dare una speranza alla gente e ai giovani che ancora con coraggio vi abitano. Ecco, allora, che l’ammodernamento della Statale 106 – precisa - che inizia sulla Sibari-Roseto ma che deve proseguire anche per la nuova città di Corigliano-Rossano e fino a Crotone assume una triplice valenza. La prima di riscatto sociale e morale di un territorio depauperato e depredato di tutto.La seconda di natura strutturale, in quanto viene garantita agli italiani di questa area (contribuenti anche loro!) una nuova opportunità di muoversi su una strada sicura e moderna. La terza legata allo sviluppo e alla crescita, perché un investimento così importante non potrà che portare, per almeno i prossimi dieci anni, ricadute economiche positive sull’intero territorio».
«I deputati del nord incalzano continuamente i Ministri»
C’è un dilemma – più che una domanda – che da queste parti nessuno si spiega. «Cosa abbiamo noi meno degli altri?» si chiede Graziano che poi aggiunge: «Probabilmente sono proprio gli altri che hanno una classe politica che difende con maggiore forza gli interessi dei propri cittadini e dei propri territori. Se è vero come è vero che il ministro alle infrastrutture Toninelli – lo ha dichiarato ieri – riceve continuamente telefonate dai deputati del Nord. E non credo – conclude Graziano - parlino del parmigiano, della cassoeula o della nebbia in Val Padana!»