La premier lavora a un esecutivo di alto profilo. E il centrodestra regionale spera di trovare altri spazi nel sottogoverno
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Nel Governo «di alto profilo» annunciato ieri da Giorgia Meloni non dovrebbe figurare alcun calabrese. Almeno, non nei panni di ministro. I totonomi di queste ultime ore non lasciano margini alla speranza del centrodestra regionale. Ecco perché i neo parlamentari di maggioranza ritengono più conveniente puntare ai tanti altri incarichi disponibili, magari non di primo piano ma comunque politicamente rilevanti: sottosegretariati, presidenze di commissione, nella migliore delle ipotesi la guida o il vicariato di qualche gruppo in Parlamento.
Le suggestioni di Fdi e Fi
Negli ambienti di Fdi e Fi, in particolare, si è fatta largo la suggestione di poter ambire a un sottosegretariato a testa, con la Lega fuori dai giochi.
Per il partito di Meloni si tratterebbe di una corsa a due: «Se toccherà a noi, il sottosegretario sarà uno tra Fausto Orsomarso e Wanda Ferro, non ci sono altre alternative», assicura un dirigente del partito.
I fratellisti credono insomma di avere le carte in regola per avere una rappresentanza nell’esecutivo. La possibile nomina a ministro della Famiglia di Eugenia Roccella, la deputata di origine bolognese catapultata nel listino regionale alle ultime elezioni, non rappresenterebbe un ostacolo: «Il suo dicastero non potrebbe in alcun modo essere ricollegato alla Calabria», spiegano dallo stato maggiore del partito.
L’eventuale sottosegretariato per i forzisti non sarebbe invece oggetto di alcuna disputa interna. Tutti gli addetti ai lavori confermano che il favorito resta il coordinatore regionale, Giuseppe Mangialavori, senatore uscente appena rieletto alla Camera.
Con due sottosegretari, la Calabria aumenterebbe la propria rappresentanza nel Governo rispetto al recente passato. Nella scorsa legislatura, a ricoprire il ruolo, non contemporaneamente, sono state le deputata del M5S Anna Laura Orrico (Conte 1) e Dalila Nesci (Draghi).
I meloniani calabresi, nello specifico, non vogliono nemmeno contemplare l’ipotesi di restare a bocca asciutta: «Non avere nemmeno un sottosegretario sarebbe una beffa».
Governo forte
Tutto è nelle mani di Meloni, che ieri, nel corso del primo esecutivo di Fdi dalle elezioni del 25 settembre, ha ribadito di voler mettere la faccia su un Governo che dovrà essere «forte e coeso, autorevole e di persone competenti, di alto profilo». La leader di Fdi è convinta che il suo esecutivo si troverà ad affrontare «la fase più difficile della storia della Repubblica».
Non ci saranno veti sui nomi proposti dagli alleati, ma la premier in pectore ha intenzione di puntare sulla competenza, affidando il «ruolo più adatto per ciascuno» e aprendo le porte ai tecnici in molti dicasteri strategici. Il Governo, Meloni lo ha chiarito con forza, sarà il luogo in cui si affronteranno i problemi degli italiani, non quello in cui verranno risolti «i conflitti interni ai partiti».
Salvini è pronto
Quanto a Salvini, si è già detto «pronto a un incarico di Governo» non meglio definito. Il ritorno al Viminale dovrebbe essergli precluso, quindi il leader leghista potrebbe virare o sulle Infrastrutture o sull’Agricoltura, con in più il ruolo di vicepremier. La Giustizia sarebbe appannaggio di uno tra Carlo Nordio e Giulia Bongiorno. L’ideologo di Fdi, Giovambattista Fazzolari, è il candidato naturale per il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, mentre Guido Crosetto è tra i favoriti per la Difesa. In Fi si registra un po’ di maretta per il no che Meloni avrebbe opposto alla richiesta di Berlusconi di affidare il ministero della Salute a Licia Ronzulli. Sembra invece fatta per Antonio Tajani agli Esteri. In ballo ci sono anche le presidenze delle Camere. Per quella del Senato si fa il nome di Ignazio La Russa.
La nuova Giunta
Il varo del nuovo Governo è decisivo anche per le sorti della Giunta regionale della Calabria. Il governatore Occhiuto, che ha già precisato di non avere alcuna fretta, dovrà per forza attendere le indicazioni di Meloni e Salvini prima di procedere con le sostituzioni degli assessori Orsomarso e Tilde Minasi, entrambi eletti al Senato.
Per il posto di Orsomarso, a meno di colpi di scena, si prospetta una sfida tra il coordinatore cosentino di Fdi, Angelo Brutto, e il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Quadro ancora indefinito in casa Lega. Salvini ha chiesto ai suoi referenti calabresi di avere pazienza, almeno fino a quando non sarà risolto il rebus Governo.