Nino Spirlì, neo vicepresidente della giunta regionale calabrese, è un intellettuale atipico e controcorrente: omosessuale dichiarato, di destra, fervente cattolico.

Giornalista e scrittore

Giornalista (cura un blog su ilgiornale.it), scrittore, tra i fondatori di Cultura Identità – una sorta di think tank sovranista che mira alla valorizzazione dell'identità nazionale e delle sue tradizioni culturali e artistiche –, ha passato molti anni della sua vita lontano dalla Calabria.

Ha avuto esperienze teatrali in Francia ed è stato anche un autore di punta di Forum, la trasmissione Mediaset in onda su Rete 4. Ha scritto, tra gli altri, i libri “Diario di una vecchia checca” e “Avevo occhi grandi e ladri”, entrambi per Minerva edizioni.

Inquieto e devoto alla Madonna

Inquieto, eccentrico, ottimo cuoco, per alcuni anni è stato il direttore responsabile della tv calabrese Sud. Spirlì vive e risiede a Taurianova, è devoto alla Madonna e ogni anno, assieme alla madre, va a Lourdes in pellegrinaggio.

Da sempre impegnato in politica, in passato è stato responsabile del dipartimento Cultura di Forza Italia (2014), stesso incarico ricoperto anche in Fratelli d'Italia prima della rottura, avvenuta nel maggio 2017.

Spirlì viene in seguito folgorato da Matteo Salvini e si avvicina alla Lega. Pochi mesi fa, l'allora commissario – oggi segretario regionale – Cristian Invernizzi lo sceglie come componente della segreteria politica del Carroccio calabrese.

Di certo il nuovo vicepresidente della Regione non avrà difficoltà a entrare in sintonia con Jole Santelli: sono amici di vecchia data.

Spirlì, in diverse trasmissioni televisive, ha più volte parlato dell'epoca in cui, nella sua casa di Roma, cucinava per la futura governatrice – allora solo parlamentare – e i suoi familiari.