Il governatore dovrà fare i conti con diverse ambizioni. A cominciare da quelle di Fratelli d’Italia che chiede deleghe più pesanti alla luce del risultato elettorale. Ma i moderati di Coraggio Italia rivendicano un posto al sole (ASCOLTA L'AUDIO)
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Queste elezioni sono andate oltre ogni più rosea previsione per il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che ha centrato l’obiettivo di doppiare in Calabria il dato nazionale di Forza Italia. Complice anche l’exploit (obiettivamente inatteso in queste proporzioni) del M5s, Fratelli d’Italia a queste latitudini non ha tracimato. È crollata invece la Lega con un risultato davvero poco brillante.
Un quadro di cui il presidente dovrà tenere conto nelle prossime settimane, quando dovrà inevitabilmente modificare la sua giunta. Un atto scontato visto che due suoi assessori sono stati eletti senatori e in particolare Fausto Orsomarso, che ha la delega al Turismo e alla Mobilità, e Tilde Minasi, che regge invece Welfare e Politiche sociali. L’operazione più indolore per Occhiuto sarebbe quella di procedere ad una semplice sostituzione, seguendo le indicazioni che provengono dai partiti. I nomi saranno loro prerogativa e quindi frutto di un dibattito interno a Fratelli d’Italia e Lega.
Proprio qui, però, casca l’asino. Occhiuto dovrà fare i conti con diverse ambizioni. In primis quella di Fratelli d’Italia che chiede deleghe più pesanti alla luce del risultato elettorale. Lo ha detto abbastanza chiaramente l’ormai quasi ex assessore Orsomarso nei suoi commenti post voto. In secondo luogo ci sono i centristi della coalizione che scalpitano da tempo per avere un posto al sole. Coraggio Italia alle ultime regionali ha riportato il 13%, ma è rimasta a bocca asciutta. Il dato calabrese di queste Politiche, invece, è stato drogato per il sostegno che il presidente ha chiesto ai centristi a Forza Italia e in particolare al fratello Mario.
Al di là dei numeri, già dalla prima composizione della giunta i centristi sostenevano che la Lega fosse stata premiata oltremodo dal presidente. In fondo i voti assoluti di distanza fra Carroccio e centristi non erano poi così tanti e solo per il premio di maggioranza i primi erano riusciti a confermare i quattro consiglieri. Eppure la Lega ha avuto la presidenza del consiglio, un assessorato e due presidenze di commissione. Per i centristi, come direbbe Mourinho, invece zero tituli. È chiaro che passata l’euforia per questa vittoria i centristi torneranno a porre la questione, chiedendo con forza un assessorato. A discapito della Lega. Riusciranno? Difficile dirlo ora, ma certamente ci proveranno.
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