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Si chiama "Italia Unita", non è ancora un partito, ma la sua costituzione in città rappresenta sin da adesso "il navigatore" che indica la rotta con cui Giuseppe Pedà dovrebbe tentare di ritornare in Municipio.
Gioia Tauro, sfiduciato il sindaco Giuseppe Pedà
Una conferenza stampa, convocata a 5 giorni dalla sfiducia al primo cittadino, ha messo in chiaro la strategia di una parte dei sostenitori del sindaco disarcionato che, riunitisi nella storica cornice di Palazzo Baldari, nelle loro analisi continuano a depennare il passato recente - o a sviscerarlo con linguaggio da educande - preferendo declinare i verbi del futuro, primo fra tutti "cambiare".
«Vogliamo costringere Pedà a proseguire», si lascia sfuggire in premessa Francesco Toscano, il già assessore esterno che ora è motore ideologico di un movimento che il 25 marzo prossimo diventerà un partito nazionale. Pedà non c'è, ma in sala si notano le presenze fugaci degli ex assessori Stanganelli, Vazzana e Cutrì, ai quali Toscano oggi riserva parole di apprezzamento «per la vera innovazione che hanno saputo dare, producendo la reazione di forze conservatrici», glissando appunto su una crisi, diventata terremoto fino alla sfiducia, che proprio dalle sue sferzate all'indirizzo dell'ex esecutivo (oggi ringraziato) aveva trovato spunto.
Il nuovo "navigatore" verso la scadenza elettorale poggia per ora su 3 basi di consenso che Toscano spiega così: «“Italia Unita” ha come nucleo fondante in città gli attivisti di un movimento storico come “Insieme per Gioia”, i promotori del comitato “Gioia Libera” che hanno raccolto 1500 firme contro la sfiducia, e i componenti del gruppo Quartieri portatori di istanze che pongono al centro dell'azione politica la partecipazione dal basso».
Ai cronisti è stata consegnata una "carta dei valori e degli obiettivi" del futuro partito, una sintesi in 11 punti di un manifesto che tiene assieme la battaglia "per una Europa liberata dai tecnocrati" e per la difesa del porto di Gioia Tauro che sarebbe a rischio "svendita" a una società cinese.
Toscano, che ha parlato assieme a Dalbis e Pirrotta (IxG) e Minasi, ha risposto alle domande dei cronisti nuovamente senza affondare il colpo rispetto alla recente sfiducia, limitandosi a definire "silenti" i sostenitori dell'iniziativa che nel consiglio comunale di venerdì scorso - senza prendere la parola a sostegno del documento presentato e votato - hanno consegnato il Comune nelle mani di un commissario ancora da nominare.
Agostino Pantano