Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il coordinatore regionale ha dunque deciso di rimanere tra gli alfaniani e non seguire né Verdini, né altre complicate strade parlamentari. Sul piatto c’è anche la nuova possibilità di diventare sottosegretario, sfuggita all’ultimo istante poco più di un anno fa. Non solo. Vantaggi potrebbero esserci anche per gli altri senatori calabresi. Per D’Ascola si parla da tempo della presidenza della Commissione Giustizia del Senato, mentre per Bilardi il partito spera di ottenere lo stesso trattamento avuto da Azzollini e quindi che il Senato respinga la sua richiesta di arresto in relazione alla Rimborsopoli calabrese.
Forte dei nuovi equilibri capitolini, Gentile è pronto a presentare il conto anche in Calabria. E lo fa con richieste precise al governatore, ma anche spendendosi su un tema a lui caro e cioè il commissariamento della sanità. Per il senatore alfaniano è arrivato il momento di porre fine al mandato di Scura e di tornare alla gestione ordinaria. Una sponda chiara per il presidente della giunta e un’indicazione politica precisa: a Roma come in Calabria Pd e Ncd marceranno a braccetto.
«La Regione può e deve essere il motore di rilancio della economia, ma anche il fulcro di una nuova azione amministrativa». Spiega in una nota il senatore Antonio Gentile, «Sulla questione della sanità – aggiunge – è importante che giunta e Consiglio collaborino senza sosta: l'obiettivo deve essere quello di uscire presto dal commissariamento e io credo che entro fine 2016 si potrà raggiungere questo risultato. Ci vogliono però manager efficienti nelle Asl e nelle aziende ospedaliere. Bene il piano dei trasporti che va approvato dal Consiglio al più presto. Sui fondi comunitari è necessario poter agire con speditezza soprattutto per la parte relativa al sostegno alle povertà che è un'emergenza ineludibile. Dobbiamo fare in modo che questa legislatura sia ricca proprio sul piano della produzione legislativa e che si adeguino diverse norme locali a quelle nazionali. I grandi progetti infrastrutturali – prosegue Gentile – non possono prescindere dall'attenzione del governo ma vorrei che ci fosse una sorta di comitato unico istituzionale contro chi tiene fermi progetti già approvati sulla statale 106. C'è la necessità di infrastrutturare realmente la Calabria e su queste cose è fondamentale non dividersi». Un embrione di Partito della Nazione, insomma, comincia ad intravedersi anche sul suolo calabro.
Riccardo Tripepi