Il vicepresidente del Senato: «È giusto dire che questi "viaggi della disperazione" non si devono moltiplicare. Mezzi improbabili, autentici criminali, che speculano sulla disperazione»
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«Leggo ancora parole offensive nei confronti del ministro Piantedosi. Non solo da parte di avversari politici, la cosa, anche se senza ragione, potrebbe essere prevedibile, ma anche nell'ambito di cronache giornalistiche che, secondo me, stravolgono la realtà». Così il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
«Ma quali frasi gravi e disumane ha pronunciato il ministro Piantedosi? È giusto dire che questi "viaggi della disperazione" non si devono moltiplicare e che i mercanti di persone non devono proseguire nella loro cinica attività. Anche la tragedia di Crotone lo ha dimostrato. Mezzi improbabili, autentici criminali, che speculano sulla disperazione di chi dà loro dei soldi per affrontare dei viaggi incredibili».
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«Sorprende poi che nessuno si faccia una domanda molto semplice. Ma perché questa barca non si è accostata a uno degli approdi della Grecia che sembra avere costeggiato per molti giorni? - ha proseguito il vicepresidente del Senato - Anche la Grecia fa parte dell'Unione Europea. Anche la Grecia può rappresentare un punto di approdo. Perché proseguire una navigazione pericolosa in condizioni meteo marine avverse? Di questo nessuno fa cenno in nessuna cronaca. Piantedosi ha detto delle cose più che condivisibili».
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«L'Italia peraltro, anche con la regia di Piantedosi, ha varato un piano di accoglienza per altri 80mila stranieri. Non possono certo essere 250mila l'anno i clandestini da accogliere in Italia. Occorre disponibilità all'accoglienza ma anche maggiore severità nel controllo dei nostri confini. È un'antica questione. Che la demagogia di troppi non ci indurrà ad affrontare in maniera diversa. La solidarietà possibile, la sicurezza necessaria. Questo il binomio da tenere ben presente in ogni momento», ha concluso Gasparri.