La chiamano Garanzia Giovani, ma l'unica certezza che si aveva fin dall'annuncio del progetto è che l'iter per il pagamento sarebbe stato un'odissea. "Sono diverse le segnalazioni che ci sono arrivate e continuano ad arrivare da parte dei beneficiari del programma di tirocinio in attesa di veder finalmente versato il corrispettivo dovuto – dice Laura Ferrara, unica calabrese eletta al Parlamento europeo-. Per questo motivo abbiamo presentato un'interrogazione alla Commissione europea per i mancati e ritardati pagamenti ai tirocinanti di "Garanzia Giovani" della Regione Calabria".
La Portavoce del Movimento 5 Stelle vuol vederci chiaro nella vicenda. I numeri in Calabria sono di quelli importanti. Sono stati, infatti, attivati circa 4600 tirocini. Di questi, nonostante le rassicurazioni dell'assessore regionale alla scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili, dello scorso novembre, solo per qualche centinaio sono stati disposti i pagamenti.
Non manca il solito scaricabarile fra Regione Calabria, che ricopre il ruolo di organismo intermedio del Pon-Yei, ed INPS, ente erogatore dei pagamenti. Eppure come informa la stessa Ferrara "i prefinanziamenti, da parte dell'Ue, per l'avvio del programma, sono stati più che consistenti".
A questo punto tocca alla Commissione far luce circa le modalità e in che quantità la Regione Calabria ha ottenuto e otterrà finanziamenti europei e nazionali per l'erogazione dei pagamenti ai tirocinanti di "Garanzia Giovani". Inoltre bisogna capire se la copertura finanziaria è sufficiente per tutti i tirocini effettivamente avviati.
"Il rischio reale che si corre – continua Ferrara - è quello di continuare a tradire le aspettative dei giovani nelle iniziative politiche che li riguardano. Anche perché molti di loro vengono a ritrovarsi in effettive difficoltà economiche a cui non riescono a far fronte. Quella che poteva essere un'opportunità è nuovamente una grande delusione".
"Laddove la Calabria, già in coda alle classifiche sui dati di occupazione giovanile, registra tante difficoltà, altre realtà sono riuscite in maniera virtuosa anche dal punto di vista dei controlli. Sono poche le Regioni che hanno colto a pieno lo spirito e le potenzialità di Garanzia Giovani. In Calabria – conclude l'eurodeputata - c'era il dovere etico e politico, vista la campagna di promozione fatta in lungo e largo per la regione, di far funzionare perfettamente la macchina burocratica del Programma e invece siamo ancora qui a lamentare l'ennesimo disservizio constatando che le politiche giovanili in questa regione non decollano".