Confermata la nostra esclusiva di questa mattina. Il progetto di città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero  sta muovendo proprio in questi giorni passi convinti in Regione, al punto da spingere le tre amministrazioni comunali ad un incontro a Palazzo dei Bruzi. Dal summit di ieri sera è emersa la volontà di creare una cabina di regia unica e di commissionare uno studio di fattibilità finanziario sulla futura unione. Nel pomeriggio è arrivata una nota congiunta arricchita da maggiori dettagli e dalla posizione politica assunta.

La nota congiunta

«Presieduta da Franz Caruso, si è svolta, nel pomeriggio di ieri la riunione tra i sindaci ed i presidenti dei consigli comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero. Erano presenti - si legge - i presidenti Giuseppe Mazzuca, Gaetano Morrone e Bruna Primicerio. Oltre a Franz Caruso era presente Franchino De Rango, nella sua qualità di sindaco facente funzione di Rende, e Giovanni Greco. Per Castrolibero presente anche il capogruppo di maggioranza Angelo Gangi. Nella riunione si è deciso di costituire una cabina di regia per avviare il percorso verso la costruzione della città unica. Del suddetto organismo ne fanno parte i sindaci e i presidenti dei consigli comunali.

Nella riunione, inoltre, si è convenuto che i tre Comuni congiuntamente possano, prioritariamente, commissionare uno studio di fattibilità, finalizzato a prevedere come e quando istituzionalizzare la nuova città unica, secondo obiettivi di   efficienza amministrativa e di equità sociale.

Non sfugge a nessuno che i comuni di Rende e Castrolibero, alla data odierna, versano in una condizione di solidità finanziaria che contrasta con quella del Comune di Cosenza, che soltanto nei giorni scorsi ha approvato il piano di riequilibrio finanziario, per tentare di contrastare la voragine debitoria ereditata dalla precedente amministrazione. Ovviamente, ciò non   implica alcuna volontà dilazionatoria ma vuole essere una manifestazione della volontà di procedere concretamente verso una fusione urbana che sia caratterizzata da un alto senso di responsabilità istituzionale e, soprattutto, rivolta alla crescita ed allo sviluppo dell'area urbana.

A tal fine, i tre Comuni, si sono impegnati, come primo passo di edificazione della città unica, a dare vita alla Unione dei Comuni di Cosenza, Castrolibero e Rende per la gestione unitaria di servizi fondamentali per la organizzazione urbana.

Nei prossimi giorni, inoltre, sulla base della attività istruttoria compiuta nelle scorse settimane, i sindaci firmeranno il Piano per la gestione unitaria del trasporto pubblico locale della area urbana ed avvieranno un confronto sui contenuti dei Piani strutturali cittadini per pervenire rapidamente alla definizione del Piano Strutturale d'ambito. La riunione, comunque, ha assunto l'impegno che nella definizione del percorso finalizzato alla città unica, ogni atto e procedimento amministrativo e legislativo sia definito nel pieno rispetto della titolarità delle competenze e della sovrana volontà dei consigli comunali interessati».

I tempi della città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero

A margine di un referendum, il 1° febbraio 2025 Cosenza, Rende e Castrolibero dovrebbero cessare di esistere secondo uno schema di proposta di legge che verrà portata avanti in consiglio regionale. L’intenzione è di condividerla con i gruppi di minoranza il più possibile aprendo ai sindaci. La bozza è al vaglio delle revisioni del caso prima di essere presentata ufficialmente. L’istituzione di un nuovo centro di governo avverrebbe mediante la fusione tra i tre comuni dove, tra due anni esatti, i sindaci, le giunte ed i consigli decadrebbero dalle loro funzioni e di conseguenza i loro componenti cesserebbero dalle rispettive cariche.

I numeri dell’unione

La nuova città unica accoglierebbe una comunità di circa 108.889 abitanti residenti. I dati del 2022 fotografano Cosenza con 63.561 abitanti, Rende con 36.051 e Castrolibero con 9.277. La fusione permetterebbe di intercettare nuove risorse finanziarie previste dai contributi straordinari statali del Fondo di solidarietà comunale, ai nuovi spazi finanziari ed alle norme regionali di maggiore favore per i comuni oggetto fusione. Il nuovo centro di governo diventerebbe la seconda città della Calabria alle spalle di Reggio Calabria (172mila abitanti) e davanti a Catanzaro (85mila), Corigliano Rossano (74mila) e Lamezia Terme (67mila).