Francesco Intrieri segretario cittadino di Cosenza e componente della segreteria nazionale di Italia del meridione dice «convintamente no alla fusione di Cosenza, Castrolibero e Rende».
«Il senatore Occhiuto - afferma in una nota Intrieri - quello della dichiarazione di voto a favore dell'autonomia differenziata, smentito dallo stesso fratello che diceva “fate la legge con calma”,  dichiara che votare no al referendum sulla città unica significherà far perdere a Cosenza lo status di capoluogo di provincia, l'ospedale hub, la prefettura, ecc., ecc. Ci vuole davvero poco per comprendere che le dichiarazioni del senatore Occhiuto siano una trovata dell'ex sindaco artefice del grande dissesto del comune di Cosenza, acclarato e sanzionato economicamente anche dalla corte dei conti. Mi piace ricordare al senatore che nella storia della Repubblica – aggiunge – che mai c'è stato un cambio di capoluogo, semmai è stata creata una nuova provincia con relativo capoluogo».
Inoltre, prosegue, «Corigliano Rossano si muove verso un'altra direzione. Infatti i flussi economi e sociali non guardano verso Cosenza ma si muovono in un contesto territoriale diverso, ovvero l'area Ionica, tanto da far ipotizzare la nascita di una nuova provincia, quella della Magna Grecia con Crotone e Corigliano-Rossano come co-capoluoghi (è possibile, vedasi Verbania-Ossola oppure Barletta-Andria-Trani). Stia tranquillo quindi il senatore Occhiuto e lasci perdere questi messaggi allarmistici subliminali che tanto subliminali non sono».

«La gente non è sciocca. Sarebbe auspicabile vederlo impegnato – continua la nota – nei lavori di palazzo Madama per migliorare la legge sull'autonomia differenziata bocciata dalla Consulta. Su questa ignobile legge il senatore Occhiuto si è speso direttamente con la dichiarazione di voto per conto del suo gruppo, Forza Italia. Gli ricordo che la sua missione da senatore è quella di fare il legislatore… non di lanciare allarmi inutili e, soprattutto, non veritieri. Infine, è triste vedere una sinistra schiacciata sulle posizioni della maggioranza regionale con argomentazioni risibili, anzi, imbarazzanti. In ogni caso la gente ha capito ed aver visto questo grande impegno da parte del senatore Occhiuto li lascia dubbiosi sulla sua dichiarazione di non voler fare il sindaco della città unica. Del resto anche il nostro governatore aveva dichiarato di non essere disponibile per un secondo mandato. Poi le cose, inevitabilmente cambiano e le rassicurazioni lasciano spazio a nuove considerazioni. Così come è stato per il nuovo Ospedale di Cosenza che da sindaco ipotizzava di realizzare attraverso il rilancio dell'Annunziata, dell'Irca e del Mariano Santo. Ma le cose cambiano si sa. Mi chiedo allora perché credere ad un progetto di città unica che non è stato neanche presentato. Solo slogan ed affermazioni che non hanno nessun supporto. Cosenza, in particolare modo la zona a sud con il suo centro storico e le belle frazioni, patirà lo spostamento verso l'area a nord della eventuale città unica. Patiranno le attività commerciali che vedranno i già ridotti flussi economici spostarsi verso zone più centrali dove le direttrici economiche inevitabilmente si sposteranno. Sarà, quindi, la parola fine per il commercio cosentino senza parlare del futuro dei lavoratori delle cooperative (potranno unirsi tutti quelli dei tre comuni senza essere in soprannumero? ) potrà il trasporto urbano (ormai in mano ai privati) avere attenzione verso zone che si stanno spopolando? Potranno le abitazioni di aree meno centrali mantenere il loro valore di mercato? Senatore Occhiuto, la prego, non si faccia ricordare, oltre che per il dissesto, anche per la distruzione della città dei Bruzi che ha tanta storia e che è riuscita a sopravvivere anche a tante invasioni barbariche. In ogni caso - annuncia - noi voteremo convintamente no».