Prima sedotti e poi colonizzati da Matteo Salvini. Il presidente nazionale della “Lega per l’Italia” Luigi Pergamo e nuovo coordinatore regionale per la Calabria Michele Gullace hanno dato appuntamento alla stampa a Palmi, per formalizzare l’entrata di quest’ultimo nel movimento. I due politici sono accumunati dalla delusione nei confronti del leader della Lega. Entrambi, infatti, sono stati accesi sostenitori del capitano milanese prima di essere stati soppiantati, nei loro stessi territori, da commissari del Nord.

 

La diffidenza verso i meridionali

«Il nostro movimento - ha dichiarato Pergamo - ha stretto un’alleanza con Salvini nel 2013. Io sono quello che ho portato per la prima volta il segretario della Lega a Napoli e Salerno. Il problema di Salvini è che non si fida dei meridionali. Tutti i partiti regionali del sud sono commissariati dal politici del nord. Vorrei ricordare che quando la Lega al nord era al 3% e qui da noi non esisteva alle elezioni europee le abbiamo fatto prendere 44mila voti. Io in Campania non avevo mai chiesto niente a Salvini sono che desse spazio ai dirigenti locali. Lui per tutta risposta ha nominato un commissario del nord».

 

Militanza ignorata

Traspare molta delusione anche dalle parole di Gullace, militante per quattro anni nella Lega e commissario provinciale uscente. «Mi sono sentito preso in giro dai dirigenti del partito – ha attaccato Gullace – e soprattutto dal commissario Invernizzi». L’ex leghista rivendica il lavoro svolto per la crescita del partito nella provincia reggina e di avere pagato per la sua militanza non solo dal punto di vista politico, ma anche personale. La sua auto, infatti, è stata presa a colpi di pistola nel gennaio dello scorso anno.  

 

L'accusa a Invernizzi

Per questo motivo l’ex commissario provinciale si aspettava una candidatura per le elezioni regionali nelle liste della Lega. «Non solo me l’aspettavo – ha sottolineato Gullace – ma mi era stato dato per certo da Invernizzi. Tanto che eravamo già stati dal notaio per ufficializzare la mia presenza in lista. La sera del 27 dicembre scorso, invece, il commissario Invenizzi alle 23.30 mi ha dato appuntamento a Gioia Tauro e mi ha comunicato che io ero fuori dalla lista».