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Forza Italia e Ugl insieme per dire no alla riforma della Costituzione sulla quale gli italiani saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 4 dicembre.
Alla sala Monteleone di Palazzo Campanella ha avuto luogo un’altra iniziativa degli azzurri, stavolta insieme al “Comitato lavoratori per il no”, nell’ambito di una campagna che sta battendo in lungo e in largo il territorio provinciale per mobilitare al voto e spiegare le ragioni per le quali occorre difendere l’attuale testo costituzionale.
Il presidente del gruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò ha fatto gli onori di casa e ha accolto i vertici del sindacato, rappresentato al tavolo dei relatori dalla segretaria regionale Ornella Cuzzupi, e la deputata azzurra Renata Polverini. In sala anche altri big della politica reggina come il presidente della Provincia Giuseppe Raffa e il consigliere regionale della Casa delle Libertà Francesco Cannizzaro.
La segretaria Cuzzupi ha evidenziato il significato politico della campagna per il no che dovrà servire a bocciare il governo Renzi “reo” di aver abbandonato il Meridione e anche la Calabria. «Ci stanno togliendo tutto - ha detto la Cuzzupi - dagli ospedali agli aeroporti, fino ai treni a lunga percorrenza. E’ una situazione che non è più sostenibile».
Il capogruppo Nicolò, invece, si è soffermato sull’illegittimità di una riforma approvata da un «Governo che non è stato eletto dagli italiani e chi regge sull’appoggio del Nuovo Centrodestra che ha tradito il mandato avuto dagli elettori. Mi riferisco anche alla recente visita del ministro Lorenzin che è venuto in città per inaugurare il reparto di Cardiochirurgia all’ospedale, appropriandosi di risultati che erano i nostri».
Renata Polverini, invece, ha sottolineato la necessità di evitare la deriva oligarchica che potrebbe determinarsi con l’approvazione della riforma costituzionale in abbinata alla legge elettorale.
«La riforma costituzionale e la legge elettorale porteranno al potere un'oligarchia, una minoranza dell’Italia travestita da maggioranza. Anche con il 25% un solo partito potrà decidere le sorti di questo Paese, mentre con la clausola di supremazia il governo toglierà potere decisionale agli amministratori locali, che poco o niente potranno fare davanti alla costruzione di un inceneritore o un sito di stoccaggio di scorie nucleari. Quello che il no diffonde - ha concluso la parlamentare - non sono nozioni populiste ma grandi realtà rese in forma semplice per far comprendere ai cittadini quanto sia importante recarsi alle urne il prossimo 4 dicembre. Insomma con il Comitato Lavoratori per il no - ha spiegato - cerchiamo di svelare ciò che si nasconde dietro la incomprensibile riscrittura della Costituzione».
Riccardo Tripepi