La Regione si era impegnata a destinare un miliardo per compartecipazione, ma ora di fronte all'emendamento del Governo che prevede di pescare dal Fondo di sviluppo e coesione non ci sta: «Decisione non condivisa»
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Sulla rimodulazione dei fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto, operata con un emendamento alla Manovra, interviene oggi con una nota la Regione Siciliana. Quest'ultima, si legge, «ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la Giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fes 2021-2027, dandone comunicazione al ministro Salvini».
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«La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi non è mai stata condivisa dall'esecutivo regionale», si sottolinea dopo l'emendamento del governo alla manovra. E dunque si auspica «che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell'Isola».
L'emendamento prevede una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi (su un totale di circa 11,6 miliardi al 2032). Le risorse risparmiate dallo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arrivano dalla quota del fondo destinata alle amministrazioni centrali e 1,6 miliardi dalla quota destinata alle Regioni Calabria e Sicilia.