Il consigliere di Città libera dà la sua versione dei fatti e si dice pronto a sfiduciare il sindaco Enzo Voce
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Rispetto all’articolo dal titolo ““Firma-gate” a Crotone, mozione di sfiducia ridimensionata: Occhiuto ha salvato il sindaco Voce?”, il consigliere comunale di Crotone del gruppo “Città libera” Fabrizio Meo ha replicato come segue.
La versione di Meo
«Mi vedo costretto a replicare all’ennesima fuorviante rappresentazione dei fatti in forma di articolo di stampa se tale può definirsi l’ultima invettiva a firma Alessia Bausone, la quale, totalmente sprovvista di senso del grottesco afferma che il sottoscritto sarebbe “più titubante a mandare a casa il Sindaco…” Enzo Voce ecc. ecc. e questo nonostante io abbia firmato un documento di sfiducia del medesimo, atto di sfiducia, giusto per inciso, da me perorato per primo ed al quale ho inteso aderire non per ultimo. Penso che persino Enzo Voce a leggere una tale rivelazione della sig.ra Bausone si sarà scompisciato dalle risate.
Nel caso di specie è avvenuto che durante una riunione nella quale io stesso ho contribuito a scrivere un comunicato che è stato pubblicato a firma di 12 consiglieri comunali, di dura accusa nei confronti del Sindaco Voce, incontro nel corso del quale ho preannunziato che sporgerò querela contro Voce in conseguenza delle sue affermazioni rese in ordine ad una supposta firma falsa contenuta nel documento con il quale si richiede la convocazione di un consiglio finalizzato alla discussione ed al voto della mozione di sfiducia nei suoi confronti, e durante il quale ho persino invitato gli altri consiglieri presenti a valutare l’opportunità di seguire il mio esempio, ebbene, altresì evidenziavo che per sfiduciare Voce non c’è nulla che ci obblighi “ad andare del Notaio” così come aveva invece proposto, per un eccesso di forma, la Consigliera Marisa Cavallo al fine di dare certezza in ordine all’autenticità delle firme necessarie a convocare un Consiglio comunale che abbia quale punto all’ordine del giorno appunto la sfiducia a questa infausta Amministrazione.
Tale riflessione esprimevo per due ordini di ragioni, la prima è che la legge non prevede alcuna esigenza di recarsi dal notaio per autenticare le firme di una mozione di sfiducia e la seconda perché tra di noi non ci sono e non ci sono mai stati consiglieri comunali falsari contrariamente a quanto potrebbe arguirsi leggendo l’ultimo comunicato a riguardo di Enzo Voce. Oltretutto aggiungo che il punto non è tanto quello di “firmare” una mozione di sfiducia, quanto piuttosto votarla in Consiglio e per la verità per presentare una mozione di sfiducia non serve non soltanto il Notaio, ma neppure 17 firme, ne bastano molte di meno ed esattamente i due quinti dei consiglieri assegnati, semmai è in corso di seduta di Consiglio Comunale che serviranno 17 voti e comunque in nessuno di questi momenti è previsto l’ausilio di un notaio, ci mancherebbe pure».
La controreplica di Alessia Bausone
Avendo dovuto “sgrassare” la replica da illazioni, giudizi gratuiti anche trascendenti la critica e sconfinanti nell’offesa (oggetto di altre sedi), penso che per il lettore, crotonese e non solo, sia importante chiarire dei concetti. È comprensibile che una persona esposta politicamente provi un certo fastidio quando un altarino (o altarone, in base ai casi) venga svelato e per questo vi è la possibilità di offrire in dote una pubblica replica, che mai ci si sognerebbe di omettere. Prendo atto, quindi, della “Meo version” del firma-gate in riferimento alla sua persona, che oggi si (ri)dichiara convintamente pronto a sfiduciare il sindaco, probabilmente più di ieri, rispetto a quanto riferitomi da fonti autorevoli presenti alla citata riunione.
Confermo anche la notizia del presunto avvicinamento alla Lega, che tanto “brucia” al consigliere Meo, pubblicata lo scorso aprile e confermata da lui stesso in conversazioni dirette con la sottoscritta che, semplicemente, ne ha poi narrato il prospettabile scenario politico. Nella sua stessa replica, d’altronde, il consigliere Meo cita la collega Cavallo, a conferma della vicinanza politica che permane ancor oggi, dopo l’uscita di quest’ultima dal Carroccio. Se poi al posto della Lega, il consigliere Meo ritiene di aver trovato miglior lido in Fratelli d’Italia, è una scelta politica non nuova per chi è già passato dall’ala di Vallone a quella di Sculco per poi planare, seppur per breve tempo, sotto l’egida di Voce.