Vertice azzurro ad alta tensione. Belusconi costretto a rivendicare la sua leadership frena sulle primarie, ma il governatore della Liguria punta i piedi: «Non abbiamo tempo da perdere»
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Sale la tensione in Forza Italia, dove Berlusconi è costretto a rivendicare la sua leadership, frenando le primarie e mandando un messaggio preciso a chi pensa di fare a modo suo, rinviando tutto al Congresso nazionale che si terrà entro dicembre. Prima del 'tavolo delle regole', Silvio Berlusconi riunisce in serata a palazzo Grazioli i vertici di Forza Italia, dai coordinatori nazionali Carfagna e Toti ai coordinatori regionali, ai responsabili di Dipartimento. Assente solo Antonio Tajani, perché, spiega il Cav, impegnato a Bruxelles per un vertice sulle nomine.
L'ex premier ribadisce ancora una volta che lui è e resta saldamente alla guida del partito e con una nota, senza mai citare direttamente le primarie, chiarisce che ogni decisione sul coinvolgimento di elettori e militanti eventuali spetterà al Congresso nazionale previsto non più a fine settembre, ma entro dicembre. Al Congresso nazionale, si legge nel comunicato diffuso mentre è in corso il tavolo delle regole, «si definiranno i criteri per un più diretto coinvolgimento di militanti ed elettori nei processi decisionali di Forza Italia per renderla più pronta e capace di intercettare nuovamente il consenso dell'elettorato e per rispondere all'esigenza di rinnovamento da molti avvertita».
La reazione di Giovanni Toti non è stata accondiscendente come forse Berlusconi avrebbe sperato. Al termine del vertice, infatti, incontrando i giornalisti che attendevano, il governatore della Liguria ha lanciato una sorta di ultimatum: «O avremo delle risposte concrete sulle regole, sulle primarie, sull'allargamento del partito verso l'esterno o sarà un inutile perdita di tempo per tutti». «Non abbiamo più tempo da perdere – ha continuato Toti -, serve arrivare a regole certe entro il Consiglio nazionale del 13 o 16 luglio. Quindi occorre stabilire una data certa anche per il Congresso, entro ottobre e ripartire subito con il coinvolgimento dell'area moderata del Paese».