La segretaria del Pd Elly Schlein pronta a candidarsi in terza posizione in tutte le circoscrizioni, Meloni ancora non ha deciso. In Calabria invece non si muove foglia
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Mentre nel centrodestra continuano a darsele di santa ragione, l’avvicinarsi delle elezioni Europee sta creando fibrillazioni anche dall’altra parte.
Al Nazareno, ad esempio, due giorni fa c’è stata una lunghissima riunione sul tema delle candidature. Da quello che è trapelato il partito ha deciso di candidare per la circoscrizione Sud la giornalista Lucia Annunziata come capolista, al secondo posto ci sarà il sindaco di Bari Antonio Decaro e al terzo con ogni probabilità la segretaria Elly Schlein. Uno schema che la segretaria intende proporre in tutte le cinque circoscrizioni ovvero assegnare la prima posizione a esponenti della società civile e la terza a sé stessa, con in mezzo un uomo per la regola dell’alternanza di genere.
Il problema è che questo schema rischia di tagliare fuori un bel pezzo di partito e in particolare gli uscenti come Pina Picerno, già vicepresidente dell’europarlamento.
È vero che in Europa il posizionamento di lista conta poco o nulla, ma è chiaro che una lista “zeppa” comporta anche una dispersione di preferenze e quindi un gioco pericoloso per chi è meno conosciuto al grande pubblico.
Problemi questi che non riguardano molto la Calabria. Dalla nostra regione, infatti, tutto tace su possibili candidati calabresi. Si è parlato a lungo di una possibile candidatura del capogruppo regionale Mimmo Bevacqua, ma alla fine non se ne è fatto nulla. Insomma alla fine se ci sarà un candidato calabrese sarà con ogni probabilità un candidato di testimonianza a meno che il segretario regionale Nicola Irto non tiri fuori dal cilindro un nome ad effetto che ad oggi non scorgiamo.
E per restare dalle nostre parti c’è un’altra notizia che è degna di nota ovvero la nascita della lista Stati Uniti d’Europa figlia del matrimonio fra ItaliaViva e +Europa. Secondo le indiscrezioni riportate dai giornali nazionali fra i candidati dovrebbe esserci il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio. Questi proprio una manciata di giorni fa era a Cosenza per una iniziativa organizzata dal sindaco socialista della città, Franz Caruso, insieme all’ex Ministro Andrea Orlando. Questi dal palco del cinema cosentino aveva parlato di Maraio come ottimo candidato di una lista formata da Pd e Psi. L’interessato però ha preferito virare verso un accordo con il gruppone di centro, molto probabilmente preoccupato dai pochi spazi che avrebbe avuto in una ipotetica abbinata col Pd. Situazione questa che mette in imbarazzo Franz Caruso che ha nel Pd il partito di maggioranza relativa. Ma è evidente che adesso dovrà votare e far votare il suo segretario nazionale. Aggiungiamo che Maraio ha meditato a lungo di federarsi con Avs (Verdi e Sinistra Italiana), ma la presenza di Mimmo Lucano da candidato nella circoscrizione Sud lo ha spinto verso quest’altra alleanza. Un accordo che fa fuori Azione, almeno per il momento. Ma Calenda ha rassicurato tutti che il movimento riuscirà comunque a raggiungere la soglia di sbarramento del 4% e si sta preparando per una corsa in solitaria.
Sempre nel campo del centrosinistra chi invece pare in difficoltà è il M5s. Alla circoscrizione Sud l’unico candidato sicuro è Pasquale Tridico, cosentino di origini, ex presidente dell’Inps fra gli “ideologi” del reddito di cittadinanza. Su di lui si sta impegnando praticamente tutto il partito calabrese a partire dalla vicepresidente del gruppo della Camera, Vittoria Baldino. Le cronache nazionali dicono che lo scouting di Conte per cercare candidati di peso dalla società civile non sta avendo grande successo, anche perché come dicevamo il problema è che bisogna farsi votare. In più pochi giorni fa il M5s ha pubblicato le regole per le autocandidature alle Europee che poi saranno sottoposte al vaglio dei militanti. Intanto i grillini sono costretti, proprio in virtù delle loro regole, a rinunciare a personaggi di spessore come la cosentina Laura Ferrara che ha già consumato due mandati a Bruxelles e non può ricandidarsi. Stesso destino è toccato all’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. Lei è addirittura al terzo mandato: due da consigliera comunale, uno da sindaca. L’europarlamento, per lei, sarebbe il quarto mandato.
Nel centrodestra molto è legato alle scelte della Meloni e non solo in Fratelli d’Italia. Chi resta alla finestra in Calabria è ad esempio Luciana De Francesco, consigliere regionale, che sta meditando su una candidatura. L’idea è quella di un ticket con l’attuale ministro per la Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Ma appunto la griglia dipende molto da quelle che saranno le scelte della premier. Alla sua decisione è legata anche quella di Antonio Tajani. Anche il leader di Forza Italia ha legato la sua scelta a quella degli altri leader della coalizione. Per il momento è quello che ha meno da perdere.
I sondaggi (l’ultimo è quello di Ipsos pubblicato sul Corriere della Sera) danno Forza Italia all’8,8%, in vantaggio sulla Lega che è invece ancorata all’8. Non solo, ma sempre secondo il sondaggio Tajani risulta essere uno dei leader di partito più apprezzati, sopra la Schlein e Conte. Chi guarda con attenzione cosa succederà è l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che si è messo a disposizione del partito, ma il partito ancora non chiama.