Alessia Bausone interviene sulle dichiarazioni del centrodestra in Consiglio regionale che ha rimproverato al presidente di voler rimandare il più possibile la data del ritorno alle urne
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
di Alessia Bausone*
La situazione complessiva della Calabria è talmente drammatica che anche un rinvio di due soli mesi delle elezioni potrebbe avere risvolti tragici e disastrosi”, così inizia l’intervento stampa catastrofico del Gruppo Forza Italia in Regione Calabria composto da Tallini, Pedà, Gallo e Parente (lo spin-off di forzisti in consiglio è rappresentato dal gruppo Ncd, un partito sciolto che sopravvive solo a Palazzo Campanella, presumo per motivi di strutture regionali).
Un intervento-appello che fa seguito alla “richiesta informale” avanzata dello stesso Gianluca Gallo e da Fausto Orsomarso nell’ultimo Consiglio regionale in cui si chiede (ma non troppo) il voto a novembre.
Peccato che sia la stessa Forza Italia a garantire la maggioranza e il numero legale in Consiglio ormai da molti mesi. Di fatto, in Aula si è formato una sorta di comitato di salute pubblica, cristallizzatosi nel voto dello scorso 15 aprile che ha affossato la legge Sculco sulla doppia preferenza corredato da occhiolini e pacche sulle spalle.
Ecco perché le esternazioni congiunte dei maggiorenti forzisti inducono maliziosamente a pensare che in realtà siano attaccati alla poltrona, ai lauti stipendi, al mantenimento delle strutture regionali e dei vari privilegi.
Eppure, a fronte di richieste informali, ben potrebbero inoltrarne una formale prevista dagli articoli 33 e 37 dello Statuto regionale: la mozione di sfiducia. A quel punto si svelerebbero con trasparenza e onestà, al netto delle messe in scena, le intenzioni politiche di ognuno: originaria maggioranza, originaria minoranza, transfughi vari ed eventuali.
Per presentare una mozione di sfiducia, da Statuto, bastano solo sei consiglieri regionali e se le conseguenze di un prolungamento di legislatura sono considerate da Forza Italia così disastrose, arrivando a definire la situazione creatasi “agonia istituzionale”, sarebbe un atto di responsabilità presentare la mozione oppure dimettersi in blocco, per il bene della propria Regione.
Altrimenti, nei prossimi interventi stampa ben potrebbero firmarsi come PP – Partito della Poltrona, trasversale, unico, permanente.
* Consigliera comunale di San Luca