Sempre più teso il clima dentro Forza Italia. Gli ultimi attacchi ai collaboratori più stretti di Berlusconi rischiano di isolare i big regionali del partito, che potrebbe spostare il baricentro su Giovanni Toti, pronto a lanciare il suo nuovo soggetto politico
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Forza Italia rischia di non arrivare al congresso autunnale che Silvio Berlusconi ha avallato durante l’ultima riunione del Comitato di presidenza. Le tensioni interne sono altissime e l’attacco portato da Giovanni Toti potrebbe essere davvero la goccia che fa traboccare il vaso. Il 6 luglio a Roma il governatore della Liguria chiamerà a raccolta tutti coloro che credono che sia arrivato il momento di «superare Forza Italia» per andare a formare una nuova anima moderata di coalizione. Quella “terza gamba” che dovrebbe aiutare i sovranisti di Lega e Fdi a stravincere le prossime politiche. Non a caso il progetto di Toti, si dice, abbia più che una benedizione da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Mentre il progetto di Toti procede spedito, dentro il partito la lotta interna è senza quartiere dopo il voto alle europee. Ai vertici non sono andate giù molte prese di posizione che hanno voluto mettere al centro delle critiche sia il presidente Antonio Tajani che Licia Ronzulli, che avrebbe avuto pesanti responsabilità nella formazione delle liste per le europee.
Nel mezzo di questo can can sono finiti anche i vertici calabresi del partito. La coordinatrice regionale Jole Santelli, insieme ai deputati Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro, si è resa protagonista di un attacco frontale a Licia Ronzulli che ha richiesto una ferma presa di posizione da parte di Silvio Berlusconi in persona, il quale a sua volta ha chiesto maggiore rispetto per i suoi collaboratori più fidati.
Da quel momento i big calabresi hanno indossato il cilicio della penitenza. E non solo. Il senatore vibonese Giuseppe Mangialavori è stato incaricato di riportare la pace con un intervento diretto con la Ronzulli che parrebbe aver evitato il peggio. Almeno per il momento. Il senatore avrebbe manifestato l’immutata stima della Santelli verso la pupilla di Berlusconi e avanzato malevoli interpretazioni delle sue parole.
È chiaro, però, che le azioni dei big forzisti calabresi sono al minimo storico ed esiste un intero universo di dissidenti che aspettano di capire quali saranno le decisioni del grande capo prima di determinarsi. Per cui oltre al deteriorarsi dei rapporti con il vertice, la gestione Santelli-Occhiuto dovrà scontrarsi con il rischio che, rimanendo loro al vertice, in tantissimi ancora potrebbero abbandonare il partito calabrese issando le vele verso Fdi, Lega e, adesso, anche verso il nuovo soggetto politico che presto sarà tenuto a battesimo da Giovanni Toti.
La manifestazione di Lamezia Terme a sostegno della candidatura di Mario Occhiuto, che tanto ha fatto discutere a Roma, sembra appartenere ad un’altra era geologica.