Confermate le indiscrezioni della vigilia. Il Coordinamento regionale di Forza Italia, riunito a Roma, ha ufficializzato la candidatura di Mario Occhiuto per le prossime regionali. Indicazione unanime dell’organismo azzurro che si è riunito nella Capitale per i concomitanti impegni istituzionali dei suoi compL’accelerazione imposta da Jole Santelli e Roberto Occhiuto ha trovato il via libera senza tenere in nessuna considerazione il malessere espresso dai dissidenti nelle ultime settimane. Si allinea anche il senatore reggino Marco Siclari che pure ha ribadito che forse sarebbe stato più opportuno rimandare la scelta a dopo le elezioni europee.

 

Il nodo della questione, però, è un altro. Questa decisione ha qualche valore in più rispetto alle discussioni che il coordinamento regionale ha già fatto in Calabria nelle scorse settimane? 

Sembrerebbe di no. Intanto per una semplice ragione: la decisione del coordinamento regionale dovrà essere comunque ratificata dall’Ufficio di presidenza e dagli organismi di livello nazionale. Alla riunione degli azzurri di Calabria, infatti, non ha preso parte nessuno dei big. Non si è visto Antonio Tajani, né nessun altro in grado di poter avallare con timbro dell’ufficialità la decisione dei calabresi.

 

Secondo punto: l’esplodere della rabbia dei dissidenti calabresi legati al gruppo dell’ex senatore Tonino Gentile che vorrebbe Piero Aiello candidato governatore è filtrata, eccome, verso i piani alti del partito. Sono stati così tanti i consiglieri regionali e gli amministratori calabresi a criticare il metodo scelto dall’attuale vertice regionale del partito che il rischio implosione è considerato altissimo.

 

E Forza Italia, con i sondaggi che danno il partito sotto il 10% al livello nazionale, non può certo permettersi di perdere ulteriori consensi ed elementi in una roccaforte come la Calabria. E’ chiaro che una decisione così assunta, in pieno sprezzo delle rivendicazioni dell’altra componente del partito, non potrà che esasperare gli animi e far arrivare alla rottura interna. Con il risultato che il bacino di voti del gruppo dei dissidenti andrebbe indirizzato altrove in occasione delle prossime elezioni europee.

Un rischio che ha perfettamente presente il senatore Claudio Fazzone, componente del Comitato di Presidenza che dovrà ratificare la decisione del coordinamento regionale.

 

«Secondo statuto – spiega Fazzone ai microfoni di LaCnews24 – il coordinatore regionale propone il suo candidato al Comitato di presidenza che poi decide. In questo caso esprimerò tutte le perplessità sul nome fatto dal Coordinamento calabrese. Intanto non è vero che la proposta arrivi in modo unanime – dice Fazzone – al coordinamento non è stata invitata la parte più consistente nel partito. E poi durante gli scorsi giorni abbiamo assistito ad una vera e propria sommossa popolare a sostegno della candidatura di Piero Aiello. Ritengo che un coordinamento regionale debba essere inclusivo e non escludere chi ha portato tantissimi voti alle ultime elezioni politiche accettando anche candidature in collegi scomodi mentre altri si sono nascosti nei collegi proporzionali. Credo che in Calabria ci siano molte cose da rivedere nell’organizzazione del partito». La partita, insomma, è appena cominciata.

 

Riccardo Tripepi