L'ultima inchiesta della Dda continua a scuotere il partito in riva allo Stretto. In bilico il ruolo del commissario provinciale Cirielli che ha formato la lista per le regionali e ha scelto Creazzo, eletto e poi arrestato. Il partito pronto a un passo indietro anche nelle trattative per la scelta del candidato sindaco
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Venti di tempesta dentro Fratelli d’Italia. Quanto avvenuto a Reggio Calabria è da giorni sul tavolo di Giorgia Meloni che sta valutando il da farsi. L’arresto del consigliere regionale neoeletto Domenico Creazzo finito sulle pagine delle cronache giudiziarie ha fatto esplodere il caso.
L'arresto di Creazzo e gli effetti sui partiti
Evidentemente non è bastata la presenza del commissario provinciale Edmondo Cirielli inviato appositamente in riva allo Stretto dopo l’inchiesta “Libro Nero” che questa estate aveva portato all’arresto di Alessandro Nicolò, in quel momento punto di riferimento del partito dopo il suo passaggio da Forza Italia.
Cirielli che si è assunto la responsabilità personale di quanto accaduto e anche delle scelte operate nella composizione delle liste per le regionali dello scorso 26 gennaio, adesso rischia seriamente di essere richiamato a Roma. Giorgia Meloni vuole un rapido cambio di passo nella Città Metropolitana che a maggio sarà chiamata alle urne.
Nell’attesa di una riorganizzazione del partito le indicazioni che provengono da Roma sono chiare: Reggio non sarà considerata, se non con ruoli di secondo livello, nel futuro organigramma della Regione. Nessun assessorato e neanche la presidenza del Consiglio regionale che dovrebbe spostarsi a Catanzaro.
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La corsa verso le comunali a Reggio
Le scelte più complicate riguardano invece la corsa verso le comunali. I partiti di centrodestra stanno aspettando che Jole Santelli definisca la squadra di governo prima di fare entrare le trattative nel vivo. Il peso contrattuale di Fdi, però, è sceso notevolmente e lo sa benissimo il leader di Forza Italia Francesco Cannizzaro che è sempre più convinto di poter essere lui a dare le carte al tavolo. E, per quanto filtrato da una riunione romana di Fdi, la cosa potrebbe anche non dispiacere alla Meloni che in questo momento non si fida dei suoi referenti reggini.
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Dovesse essere questo lo sviluppo, anche per trovare l’accordo della Lega che comunque a Reggio la sua sul sindaco ha intenzione di dirla, il candidato sindaco potrebbe non avere un vero e proprio profilo partitico. Così come ha avuto modo di dire anche Matteo Salvini in occasione della sua ultima visita in città.
Uno scenario in evoluzione, dunque, dove si attendono anche le mosse dell’ex assessore alla Legalità della giunta Falcomatà, Angela Marcianò, che recluta uomini per le liste e continua la sua interlocuzione con i big della Lega in attesa di capire quale sarà il suo ruolo nella prossima competizione elettorale.