Un accordo quadro per migliorare le condizioni lavorative e retributive del corposo bacino di lavoratrici e lavoratori ex socialmente utili e di pubblica utilità stabilizzato in tutto il territorio regionale è stato firmato ieri alla Cittadella. L’accordo - siglato dalla Vicepresidente della Giunta Regionale Giusi Princi, dal Dirigente Generale del Dipartimento lavoro Roberto Cosentino, e dalle organizzazioni sindacali - stabilisce un nuovo piano di riparto delle risorse economiche a seguito della recente approvazione del decreto Milleproroghe, che ha visto l’equiparazione su base nazionale tra gli Lpu e gli Lsu e lo stanziamento di altri 20 mln di euro.

Equiparazione che si sostanzia nel riconoscimento di 18.000 euro derivanti da risorse nazionali e regionali, per ciascun lavoratore, che consentirà l’aumento delle ore lavorate e, conseguentemente, delle retribuzioni.

Princi: «Continuiamo nel solco della tutela dei livelli occupazionali»

«Abbiamo trovato un accordo che salvaguardi i lavoratori ed al contempo fornisca linee guida a quegli enti territoriali che fruiscono del loro prezioso contributo nell'erogazione dei servizi ai cittadini» ha detto la Princi a margine dell’incontro.

«L’accordo è mirato all’incremento dell’orario lavorativo già osservato da ogni singolo lavoratore fino al tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge, a maggiore tutela dei lavoratori e beneficio dell’Ente a cui sono assegnati. I contributi oggetto dell’accordo quadro, sia nella quota nazionale che regionale – precisa il Vicepresidente della Calabria - vengono trasferiti in relazione all’assunzione del singolo lavoratore, pertanto seguiranno la vita lavorativa dello stesso, anche in caso di trasferimento da un Ente all’altro. Ovviamente, le risorse oggetto dell’Accordo Quadro trasferite agli enti utilizzatori dovranno essere opportunamente rendicontate alla Regione Calabria per l’intera somma del contributo annuo».

Questo protocollo apre la via ad una manifestazione d’interesse a cui presto saranno chiamati ad aderire tutti gli enti del territorio calabrese beneficiari delle somme contributive.

«Continuiamo nel solco tracciato sin dai primi giorni di insediamento della Giunta Occhiuto – conclude Giusi Princi - condivisione con le parti sindacali, tutela dei livelli occupazionali, trasparenza amministrativa, e uniformità delle procedure finanziarie nelle azioni per cui è previsto il finanziamento regionale».

I sindacati: «Maggiore dignità ai lavoratori»

Esprimono soddisfazione anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettiavamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, assieme ai dirigenti sindacali che hanno sottoscritto l’accordo quadro: «per aver fatto un ulteriore passo in avanti che concretizza e va oltre le semplici previsioni nazionali. Significa dare maggiore dignità a questi ex precari calabresi che operano da anni nelle nostre comunità. Saranno aumentate le tutele economiche e previdenziali ed ottimizzato l’utilizzo delle risorse regionali da reinvestire sui medesimi lavoratori, in un percorso che il sindacato confederale calabrese a seguire per continuare a migliorare la condizioni socioeconomiche di migliaia di calabresi e delle loro famiglie»

Auddino: «Successo personale e del Movimento 5 stelle»

Ma di grande risultato politico personale e del Movimento 5 stelle parla anche il senatore Giuseppe Auddino «La norma inserita dal Governo nel testo del Decreto Milleproroghe - spiega il senatore - sancendo l’equiparazione salariale tra gli ex LSU ed LPU calabresi ha stanziato il contributo ministeriale pari a 9.296,22 euro annui, prima riservato ai soli lavoratori socialmente utili, anche ai lavoratori di pubblica utilità. Alla luce di queste maggiori risorse ministeriali, nell’accordo firmato ieri è stato deciso un nuovo riparto del fondo regionale storicizzato, che verrà ripartito in maniera equa tra le due categorie di lavoratori LSU ed LPU. Per ogni lavoratore ex LSU/LPU è previsto un contributo regionale annuo di 8.703,78 euro che va ad aggiungersi al contributo statale annuo di 9.296,22 per un totale di 18 mila euro annui».

È lo stesso Auddino a ricordare come nel 2018 è stato intrapreso un lungo percorso insieme al collega Riccardo Tucci che ha portato, dopo oltre tre anni, e oggi insieme al fondamentale apporto del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, alla stabilizzazione dell'intera platea di precari con ben sei emendamenti presentati nel governo Conte 1 e Conte 2.

L’equiparazione salariale, raggiunta dopo anni di lotte e rivendicazioni sindacali, riguarderà 2.062 ex LSU e dei 2.159 LPU calabresi.