Evapora nuovamente il dissenso in casa Pd. I “ribelli” si acquattano e rifiutano, ancora una volta, di uscire alla scoperto. Eppure a stanarli ci hanno provato davvero sia Marco Minniti che Mario Oliverio, la strana coppia che ieri ha diretto i lavori dell’assemblea democrat che era annunciata all’ultimo sangue. Più defilato è sembrato il segretario regionale Ernesto Magorno,che si è limitato ad un breve intervento introduttivo lasciando la palla a Marco e Mario che hanno chiesto a tutti di far venire fuori i reali motivi del dissenso. Senza cavare un ragno dal buco. Carlo Guccione è andato via dopo neanche mezz’ora dall’inizio dei lavori e anche gli altri dissidenti (Ciconte, Scalzo e compagnia) non hanno preso la parola. Tanto che uno dei pochi interventi è stato quello della deputata Enza Bruno Bossio che, però, è stato di condivisione della linea dettata dal governatore e da Minniti. Anzi la Bossio si è spinta oltre invitando a ridurre in Calabria lo spazio per le divisioni in aree. Renziani e bersaniani, secondo la deputata, farebbero meglio ad essere compatti per avere maggiore peso nell’interlocuzione con il governo nazionale e fare al meglio gli interessi della nostra Regione.
Una volta chiarito che l’assemblea sarebbe andata liscia, Minniti ha tracciato la linea:«Il nostro obiettivo non è l’unità, ma usare l’unità per cambiare la Calabria. Se il dissenso non viene fuori in queste sedi vuol dire che non esiste». Minniti ha quindi chiesto l’unità per dare forza ad un patto per la Calabria che sia di sostegno all’azione del governo Oliverio. Un patto al quale il governatore sta lavorando con intensità insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e che potrebbe essere annunciato il prossimo 23 novembre, ad un anno esatto dalle scorse elezioni regionali.
Minniti, ancora un volta nelle vesti di commissario in pectore, ha poi toccato anche il tema dello scontro tecnici-politici. Intanto ha ribadito di sostenere le scelte fatte da Oliverio e invitato tutti a giudicare al giunta esclusivamente per le cose che sarà in grado di fare. Però ha invitato il Consiglio a completare al più presto le Commissioni per dare spazio ai politici che dovranno essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali. Alcuni malesseri per consiglieri eletti a suon di voti sarebbero fisiologici per Minniti, ma devono essere superati per il bene di tutti.
Nessun cenno, invece, alle richieste provenienti dalle altre forze di maggioranza (lista Oliverio presidente) che avevano chiesto a Magorno un allargamento del confronto di ieri anche agli alleati.
Ecumenico, il comunicato di sintesi diffuso dalla segreteria dei democrat al termine dei lavori di ieri. «Grande unità è emersa nel corso della riunione del Partito Democratico calabrese svoltasi in un agriturismo della provincia di Catanzaro – si legge nella nota - All'incontro hanno partecipato la gran parte dei parlamentari dem calabresi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Marco Minniti, il presidente della Regione Mario Oliverio, il presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, e tutti i consiglieri regionali del Pd. Diversi sono stati i momenti di confronto tra tutti i presenti ed il comune denominatore è stato quello dell'unità del partito, stop alle polemiche e piena fiducia nell'azione del governo regionale guidato da Mario Oliverio. Il deputato e segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno, ha evidenziato che "si è parlato della Calabria e del governo regionale. Abbiamo discusso anche del contributo che deve dare il partito democratico calabrese all'azione di governo del presidente Oliverio. Una riunione per affrontare i problemi che dobbiamo risolvere. Faremo altre riunione come abbiamo fatto in passato. La pausa estiva è finita ed ora bisogna lavorare per affrontare le questioni che vanno dal lavoro alla sanità, dalle infrastrutture alle attività produttive"».