Le elezioni europee si stanno trasformando in un autentico spartiacque per la politica italiana e per quella calabrese.

I sondaggi effettuati dai principali Istituti italiani nell’ultima giornata in cui gli stessi sono pubblicabili, segnalano un quadro in continua evoluzione. Le percentuali dei vari partiti sono grosso modo le stesse degli ultimi mesi: scende di qualche punto la Lega che si ferma al 30% (anche per l’effetto del caso Siri) pur rimanendo il primo partito, recupera qualche punto il M5s che va al 22% in un quasi pareggio con il Pd di Nicola Zingaretti. Staccati Forza Italia intorno al 10% e Fdi intorno al 5%.

 

Il dato più significativo, però, sembra un altro e cioè che ancora due italiani su tre non hanno deciso per chi votare e lo faranno nelle prossime settimane. E tra le opzioni c’è anche quella di non recarsi alle urne. Secondo gli Istituti di sondaggio (da Piepoli alla Ghisleri) un’alta astensione andrebbe a penalizzare più di altri il Movimento Cinque Stelle e Forza Italia, premiando le altre forze politiche.

La campagna elettorale, dunque, sarà fondamentale per capire sia la tenuta del governo nazionale che gli equilibri all’interno delle varie coalizioni.

 

In Calabria l’attenzione agli scenari è massima in considerazione degli ultimi eventi. Le indagini giudiziarie, oltre alla crisi interna, assediano il governatore Mario Oliverio e la sua maggioranza. Il Pd, tramite Nicola Zingaretti, lo ha quasi scaricato promettendo parità di trattamento con l’Umbria dove il governatore è dimesso e in attesa del Consiglio regionale che dovrà decidere definitivamente del futuro della legislatura.

Se il voto in Calabria dovesse penalizzare il Pd è chiaro che nessun fattore potrebbe salvare Oliverio quantomeno dal dover riconfermare la propria ricandidatura attraverso le primarie.

Nel centrodestra, che pure gode del favore dei sondaggi, l’aria è similare per quel che riguarda la scelta del candidato governatore. Mario Occhiuto, quasi in parallelo ad Oliverio, sta collezionando indagini su indagini. La sua investitura da parte di Forza Italia aveva già trovato lo stop degli alleati Lega e Fdi e adesso pare ancora più debole. Se gli azzurri dovessero non raggiungere percentuali accettabili alle elezioni la posizione del sindaco di Cosenza andrebbe ad indebolirsi ancora di più.

Dopo le elezioni, dunque, e con i risultati alla mano si ridiscuteranno i rapporti di forza tra i vari partiti all’interno delle coalizioni, e il destino dei due Mario calabresi potrebbe seguire un analogo percorso.

 

Riccardo Tripepi