Giuseppe Conte, in collegamento video, dice che in fondo non è importante vincere una battaglia bensì la guerra. Poco importa quindi del singolo risultato elettorale, quel che conta davvero è che il MoVimento tiene ben fermi e inderogabili una serie di principi attraverso i quali si vuole cambiare il Paese. Conte aggiunge che con i suoi Governi era iniziata questa rivoluzione e per questo il MoVimento è nel mirino di tutti. «Ci insultano, ci dileggiano - dice Conte dallo schermo - hanno provato a dividerci, ad isolarci, ma noi siamo più forti di tutto e tutti».

L’avvocato del popolo quindi prova a mettere le mani avanti rispetto al risultato delle Europee, ma il clima nell’angusta sala di un cinema rendese è diversa. Lo testimonia l’intervento del capogruppo regionale Davide Tavernise che dice che siamo alla chiusura del cerchio. Dopo il Parlamento, la Regione, i grillini sono pronti a sbarcare anche nelle amministrazioni locali. Il riferimento è principalmente a Corigliano Rossano dove il M5s punta forte su Stasi, ma anche ad una serie di piccoli comuni dello Jonio cosentino dove si esprimono candidati sindaco, fra cui il papà del vicecapogruppo alla Camera, Vittoria Baldino.

«E pensare che siamo partiti in una manciata di persone che si ritrovavano in una pizzeria a Rende… Questo testimonia la crescita del MoVimento che è importante non solo per noi - dice il consigliere regionale - ma per tutta la Calabria perché un M5s forte significa costruire un’alternativa politica a questo centrodestra regionale che fa solo chiacchiere e slogan».

E proprio il centrodestra è al centro, ovviamente in negativo, di quasi tutti gli interventi. La Baldino, ad esempio, sottolinea i tagli di questo Governo a danno del Meridione. «Gli abbiamo lasciato 209 miliardi del Pnrr che non sanno spendere - dice - Hanno tagliato risorse al Fondo Coesione per metterli sul Ponte, sono stati zitti di fronte al nuovo Patto di Stabilità approvato in Europa che significa per l’Italia tagli per 13 miliardi. Dicono che vogliono cambiare l’Europa, ma forse vogliono solo migliorare se stessi perchè sono loro che governano a Bruxelles. Noi abbiamo in testa un’altra idea di Europa quella della solidarietà e non dell’austerity».

Ma i veri protagonisti della serata, organizzata e moderata dalla coordinatrice regionale Anna Laura Orrico, sono due. La prima è Laura Ferrara, volto pulito del MoVimento in Calabria, per dieci anni europarlamentare. Tutti la ringraziano per il lavoro svolto e la coerenza con cui si è sacrificata sull’altare del divieto del doppio mandato. 

L’altro è Pasquale Tridico, l’ex presidente dell’Inps che è capolista nella circoscrizione Sud. Il docente dice che in questo mese scarso ha fatto 22mila km e circa 262 incontri. Tutti volti a spiegare l’articolato programma del M5s che ha al centro la creazione della Best (banca europea di sviluppo e transizione) per investimenti diretti nei vari Sud del Paese. Per Tridico le politiche economiche del Governo sono fallimentari. «In questi giorni il Governo dice che l’occupazione è cresciuta ed in termini assoluti è vero, ma se guardiamo al numero di ore lavorate questo aumento non c’è. Quindi sono aumentati i contratti precari, part time ecc. Difatti non c’è una vera crescita economica, non sono aumentati i consumi, non è aumentato il Pil del Paese. Si tratta di una crescita improduttiva perché i salari restano fra i più bassi d’Europa e l’aumento dei prezzi ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie». Proprio di questi temi il professore promette di occuparsi una volta a Bruxelles, a partire dal reddito d’inclusione europeo.

In platea insomma c’è grande euforia da parte di tutti, tranne uno. È la deputata Elisa Scutellà. È infastidita dalle grandi manovre di Andrea Gentile, il forzista che rischia di soffiarle il posto alla Camera a causa del suo ricorso. «Trovo davvero incredibile - ci dice -che sia riuscito a far cambiare le regole (sul conteggio dei voti, ndr) in corso. Se è riuscito a far questo può fare davvero di tutto, ma non me starò in silenzio. Mi importa poco del mio seggio, ma questa storia è un attentato alla democrazia».