VIDEO | L'ex sindaca di Cariati, candidata nella lista di Stati Uniti d'Europa, è stata ospite negli studi di Cosenza Channel per presentare il programma con cui si presenta ai cittadini: tra i temi toccati autonomia differenziata, sanità, infrastrutture
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Filomena Greco, candidata con Stati Uniti d’Europa alle Elezioni Europee di giugno 2024, è stata ospite degli studi di Cosenza Channel ieri mattina. L’intervista è stata registrata prima che la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo la inserisse in una lista di “impresentabili” perché avrebbe violato il codice di autoregolamentazione. Nell’intervista video che riportiamo integralmente, pertanto, non compaiono domande a riguardo.
L’ex sindaca di Cariati è stata fulminata sulla via della Leopolda. «È vero - ammette ammiccando a Renzi - è stata un’esperienza bella. Il dualismo con Calenda? Sono dell’idea che si debba formare un centro che guardi soltanto al centro e che, con concretezza, risponda alle esigenze dei cittadini. L’Europa deve essere madre e non matrigna. Non possiamo più tollerare che imponga rigidi paletti su agricoltura, pesca, turismo e lidi balneari senza nulla in cambio».
«Se da un lato, però, noi vogliamo creare un’Europa unita, dall’altro l’Autonomia differenziata sta smembrando l’Italia in venti piccoli statarelli - aggiunge Filomena Greco -. Le conseguenze saranno negative sotto ogni punto di vista in Calabria, perché non partiremo al pari con le altre regioni». Impossibile non legare il discorso alla Sanità che per lei «è destinata a peggiorare con gli effetti del ddl Calderoli».
«Non è cambiato niente negli ultimi due anni e il commissariamento dal 2010 ha prodotto solo un impoverimento ulteriore - dice -. Come si trova il giusto equilibrio tra sanità pubblica e privata? La seconda deve essere di complemento alla prima e i servizi destinati ai cittadini devono essere di alta qualità. A Conte chiedemmo l’azzeramento del debito sanitario calabrese, perché il gap è stato causato e dilatato dai commissari e non dai cittadini».
Chiusura dedicata alla mega opera che nei programmi della Lega dovrebbe collegare Villa San Giovanni a Messina. «Non sono contraria al Ponte sullo Stretto – chiosa Filomena Greco di Stati Uniti d’Europa -. Può essere un’opportunità di traino per le altre infrastrutture. Prendiamo ad esempio la Ss 106: se ne parla da una vita e nemmeno i nostri figli la vedranno completa».