Piovono critiche dall’opposizione: la minoranza rimane fuori dalle valutazioni. I consiglieri comunali di Cetraro, Giuseppe Aieta, Angelo Aita, Gabriella Luciani, Benedetta Saulo e Massimiliano Vaccaro, scrivono al sindaco Ermanno Cennamo chiedendo di essere informati circa la reale situazione dell’emergenza sanitaria.

Le accuse dell'opposizione

La principale critica è diretta al presidente del consiglio comunale, Giovanni Rossi, accusato di “protagonismo”. «Alla luce dell’emergenza pandemica che sta vivendo la nostra città - si legge in una nota -, in data 23 ottobre abbiamo richiesto formale convocazione urgente di un Consiglio comunale, senza pubblico e in diretta streaming, al fine di offrire un contributo in termini collaborativi così come è sempre avvenuto nella storia politico-istituzionale della città. A fronte, dunque, di un atto di piena disponibilità (tra l’altro da Lei apprezzato nell’incontro tenutosi nel Suo ufficio) in data odierna, quindi a distanza di 10 giorni, abbiamo ricevuto comunicazione scritta (a mezzo PEC) a firma del Presidente del Consiglio, con la quale veniamo informati della irricevibilità della richiesta per vizi formali insanabili. In sostanza, il Presidente del Consiglio - prosegue la nota -, attraverso motivazioni che ricordano l’azzeccagarbugli di manzoniana memoria, impedisce di fatto che la Massima Assise cittadina discuta, nell’immediato, di un momento drammatico che vede un rapido contagio da Covid 19, con 42 cittadini positivi e a domicilio, più 330 quarantene».

La minoranza: «Rinvio incomprensibile»

Formalità o protagonismo? «Appare incredibile - si legge ancora nella nota-, che per futili questioni formali il Consiglio comunale debba vedersi negare o, peggio, rinviare, il doveroso confronto democratico che lo ha distinto in tutti questi anni di fronte ad emergenze di natura malavitosa, ambientale o sanitaria. Appare, ancor più incomprensibile, che in uno dei momenti più drammatici della nostra esistenza un dibattito possa essere soffocato dal protagonismo del presidente del consiglio che avventurandosi in arzigogoli bizzarri inaugura la sua funzione con un precedente grave che offusca il profilo democratico del Consiglio comunale sempre garantito dai suoi predecessori. In sostanza il Presidente del Consiglio, attendendo 10 gg dalla richiesta, non solo non tiene conto della gravità e della estrema delicatezza del momento in cui ci troviamo, ma soprattutto non tiene conto che in una simile situazione tutte le formalità dovrebbe venir meno. Le chiediamo - conclude la nota -, di intervenire e ricucire lo strappo istituzionale consumatosi ai danni dei cittadini che attendono di sapere quale sia la reale situazione dell’emergenza sanitaria».