Dopo la doppia presentazione della candidatura, prima a Corigliano e poi a Rossano, riparte dal borgo marinaro di Schiavonea la lunga campagna elettorale del movimentista di sinistra, Flavio Stasi. E i toni non sono di certo bassi né pacati. «Altri intendono continuare a prendere in giro la tantissima gente delusa dalla politica – rilancia Stasi da piazzetta Portofino - indossando la casacca del “civismo” pur avendo ancora fior di tessere di partito in tasca e costruendo le proprie liste con gli stessi metodi del passato, se non peggiori. A questo ennesimo squallido tentativo della classe dirigente di restare avvinghiata alla poltrona, noi rispondiamo con la nostra storia e la nostra esperienza, fatta di impegno civile, politico e sociale; di studio dei problemi del territorio e delle possibili soluzioni; di lavoro dentro e fuori dalle istituzioni, alla luce del sole e mettendoci sempre la faccia. Abbiamo già dimostrato di saper risolvere i problemi, ora è il momento di governare per evitarne di nuovi».

«Basta campanilismi»

E poi un passaggio sul campanilismo che ancora campeggia nelle due aree urbane di Corigliano e Rossano: «In passato – ha detto - probabilmente ognuno ha votato chi faceva parte della propria area urbana, frazione o contrada. I risultati sono stati disastrosi. Per cui ai cittadini di Schiavonea lancio un appello valido per l'intera comunità: votate chi Schiavonea ha già dimostrato di amarla e difenderla, non chi si presenta solo per riscuotere voti».

Le priorità programmatiche

Le priorità programmatiche per Schiavonea: messa in sicurezza ed apertura del Quadrato Compagna da adibire a «spazio libero da far diventare centro di aggregazione ma anche luogo per attività artigianali e le eccellenze agroalimentari»; Il porto che «dovrà diventare un hub agroalimentare e commerciale approfittando anche della presenza della ZES, e che dovrà poi offrire servizi alla flotta peschereccia della città, a partire dall'impianto di alaggio e varo ancora inspiegabilmente fermo»; il Piano Spiaggia «che deve diventare uno strumento di sviluppo aperto alle idee soprattutto di giovani aspiranti imprenditori»

L’affondo sui "caporali" della politica

«In questi giorni – ha scandito ancora con forza il candidato sindaco della coalizione Corigliano-Rossano Pulita -  si è anche parlato di “caporalato”, a seguito dell'inchiesta giudiziaria che tenta di far luce sul fenomeno nella piana di Sibari. Un fenomeno simile, a tratti persino peggiore, sul quale chiediamo da anni che venga fatta luce è anche quello del “caporalato elettorale”, ovvero di persone che vengono trascinate alle urne da un “caporale”, appunto, e gentilmente invitate a votare per questo o quel consigliere, per questo o quel sindaco. Un fenomeno ripugnante di cui nessuno, a parte noi, vuole parlare e che già in passato ha influenzato i risultati elettorali delle due città. Intendiamo permettere che i “caporali politici” decidano anche il destino della nuova città? Noi no, e per questo denunciamo ancora una volta pubblicamente il fenomeno e stiamo preparando anche un esposto preventivo alla Procura della Repubblica. Se questo non dovesse bastare, potremo lavorare all'idea di offrire un servizio di set fotografico gratuito a caporali e “caporalicchi” in azione, certi però di una cosa: questa volta non ci saranno trucchetti in grado di fermare la volontà della nostra gente».