«Ci aspettiamo la fiducia dei calabresi, come già ce l'avevano accordata alle scorse elezioni regionali. Poi, purtroppo, dopo la morte di Jole Santelli dobbiamo richiamare gli elettori a confermare il buon governo della Lega e del centro destra, ma ho il cuore pieno». È la versione più recente di Matteo Salvini quella vista ieri sera a Diamante, la versione 4.0 della Lega, quella che cancella la parola "nord" dal logo storico e si ravvede sulla Calabria, non più considerata un peso per i leghisti ma terra fertile per coltivare consenso elettorale. L'incontro, moderato dal giornalista Davide Vecchi, si è tenuto in piazza Savonarola, alla presenza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, e del candidato governatore del centro destra, Roberto Occhiuto. L'evento rientra nel tour elettorale calabrese del leader del Carroccio, venuto fin quaggiù per spalleggiare la candidatura di Occhiuto e definire gli accordi sulle liste.

Il "caso" Magorno

Tra il pubblico, proprio di fianco a Roberto Occhiuto, c’era anche il sindaco di Diamante. Niente di strano se non fosse che Ernesto Magorno, renziano doc, è senatore tra le fila di Italia Viva. La sua presenza all'evento ha alimentato le voci insistenti di un possibile salto nella Lega salviniana. Il diretto interessato, però, ha smentito categoricamente la circostanza, spiegando di aver fatto semplicemente gli onori di casa. Oltretutto, dopo l'incontro in piazza Savonarola, Salvini e Magorno hanno preso strade diverse. Il primo ha continuato la campagna elettorale incontrando amici e supporter in una pizzeria di Scalea, il secondo ha cenato da tutt'altra parte e postato una foto con gli ospiti della manifestazione "Calici sotto le Stelle" che si è tenuta più tardi nel piazzale del Convento dei Minimi nella frazione Cirella: il Ministero delle Politiche agricole Francesco Battistoni e le senatrici Anna Maria Bernini e Fulvia Michela Caligiuri, tutti e tre esponenti di Forza Italia.

Si candida il cognato?

Appurato che Magorno non farà alcun cambio di casacca, resta ancora in piedi un'altra ipotesi, quella della candidatura con la Lega del cognato Mariano Casella, fratello della moglie. In un primo momento i media locali aveva tirato in ballo direttamente lady Magorno, al secolo Francesca Casella, ma anche questa teoria è risultata fantasiosa e successivamente smentita dall'esponente renziano direttamente sulla sua pagina Facebook. La stampa locale parla invece di un accordo certo con il cognato, imprenditore nel settore alimentare, notizia che avrebbe trovato conferma proprio nelle parole del leader delle Lega. Ma all'incontro di ieri sera, del giovane Casella non si è vista nemmeno l'ombra.

Le contestazioni

Come da "tradizione", l'arrivo di Matteo Salvini in Calabria è accompagnato da contestazioni e proteste e così è stato anche per la visita nella città dei murales. Dapprima un gruppo di manifestanti, composto da residenti e turisti, si è riunito sul lungomare per esporre i cartelli "mai con Salvini". Successivamente, durante l'incontro in piazza Savonarola, un uomo del posto ha interrotto più volte il dibattito lanciando invettive contro il leader del Carroccio. «Vai a fare il razzista a casa tua», oppure «ridacci i 49milioni» sono state le frasi ripetute davanti alle centinaia di persone presenti, mentre Salvini cercava di smorzare l'imbarazzo con il solito sarcasmo, per poi dichiarare: «È il bello della democrazia, sai che noia se fossero tutti d'accordo con noi».

Elezioni all'orizzonte

Dopo aver stilato la lista dei problemi da risolvere, quella, per capirci, tanto cara a tutti i candidati, Salvini ha parlato delle liste per le prossime elezioni regionali. «Se sentiamo puzza di 'ndrangheta, li mandiamo via a calci. Stavolta per metà saranno composte da persone non iscritte al partito perché sentiamo la necessità di crescere e coinvolgere un maggior numero di persone». La performance politica di Salvini infine è stata salutata dai presenti con applausi scoscianti e i selfie d'ordinanza, scattati rigorosamente abbracciati al Capitano.