I candidati di Forza Italia, Fratelli D'Italia e Casa delle Libertà per le elezioni regionali del 23 novembre. Wanda Ferro: "Abbiamo deciso di presentarci con sole tre liste per tenerci le mani libere, i transfughi sono a sinistra".

 

Chi è Wanda Ferro

 

MACROCOLLEGIO COSENZA


Casa delle libertà: Giuseppe Graziano, Gianpaolo Chiappetta, Gianluca Gallo, Maria Josè Caligiuri, Ciriaco Astorino, Alessandra De Rosa, Ferdinando Di Leo, Francesco Menichini, Maria Francesco Veneruso


Forza Italia: Giuseppe (detto Ennio) Morrone, Giacomo Mancini, Fausto (detto Orso) Orsomarso, Antonio Abate, Maria Antonietta Cantelmi, Piercarlo (detto Paolo) Chiappetta, Ida Elvira Gattuso, Francesca Greco, Maurizio Orrico


Fratelli d'Italia: Jenny Panza, Leo Battaglia, Francesco Biondi, Fabrizio Falvo, Antonio Lopez, Nicola Nigro, Ernesto Rapani, Paolo Alberico Salerno, Daniele Stanisci


MACROCOLLEGIO CATANZARO


Fratelli d'Italia: Maria Adele Bottaro, Romano Loielo, Giovanni Mirarchi, Stanislao Zurlo, Fausto De Angelis, Luigi Colosimo, Giuseppe Marasco, Pasquale Durante.


Forza Italia: Salvatore Bulzomì, Gianluca Bruno, Cataldo Calabretta, Mario Magno, Filippo Maria Pietropaolo, Sabrina Rondinelli, Nazareno Salerno, Domenico (detto Mimmo) Tallini


Casa della Libertà: Gabriella Albano, Maria Brosio, Emilio Francesco D'Assisi, Maria Concetta Guerra, Umberto Lorecchio, Giuseppe Vincenzo (detto Peppe) Mangialavori, Tommaso Claudio Parente, Caterina Salerno

 
MACROCOLLEGIO REGGIO CALABRIA


Forza Italia: Alessandro Nicolò, Gesuele Vilasi, Domenico Giannetta, Manuela Mammone, Giuseppe Pirrotta, Giuseppe Serranò, Domenico Luigi Paolo Squillace.


Casa della Libertà: Giuseppe Pedà, Gianfranco Rosario Aricò, Francesco Cannizzaro, Franco Antonio Crinò, Clotilde Minasi, Alfonso Passafaro, Daniele Romeo


Fratelli d'Italia: Luigi Tuccio, Colomba Bonfà, Carmelo Dominici, Francesco Ferraro, Vincenzo Marulla, Carlo Castellani

 

Wanda Ferro - “Il centrodestra è in campo per onorare una sfida: non la vittoria fine a se stessa, ma la reale opportunità di governare la Calabria, con chiarezza, credibilità, e nel segno di una totale discontinuità con gli ultimi trent’anni di regionalismo. I tanti governi che si sono succeduti nei decenni sono rimasti imbrigliati nelle reti dei ricatti, dei veti, delle spartizioni, delle cambiali da pagare. Io ho scelto di avere dalla mia parte soltanto tre liste – Forza Italia, Casa delle Libertà e Fratelli d’Italia -, composte da uomini e tante donne di valore, da amministratori, da professionisti, da brillanti intelligenze della società civile, che hanno sposato fin dall’inizio la mia proposta, oltre agli amici di storici partiti come la Democrazia Cristiana e il Nuovo Psi di Caldoro che, pur senza scendere in campo direttamente, mi daranno il loro sostegno. Ho sempre avuto la consapevolezza che chiudere le porte della coalizione a chi ha pensato di contrattare la propria appartenenza, significa potere arrivare al governo della Regione a mani libere, assumere con i calabresi impegni che possono davvero essere mantenuti, segnare una reale rottura con i tanti protagonisti dei decenni di malgoverno regionale che oggi sono schierati in forze dalla parte del centrosinistra. Ho deciso di percorrere una strada in salita, rinunciando forse a qualche pacchetto di consensi, ma potendo affermare che sulle liste che mi sostengono non c’è il cappello di vecchi o nuovi colonnelli, né il peso di contrattazioni romane, locali o personali. Avevo sperato che il centrosinistra raccogliesse il mio appello ad una moralizzazione della politica, bloccando quelle porte girevoli che consentono ad alcuni personaggi di saltare da uno schieramento all’altro a seconda della direzione del vento e degli interessi personali, e ponendo quindi un argine a quelle transumanze che rappresentano un male della Calabria. Oggi è chiaro perché la mia sfida è caduta nel vuoto: per comporre le proprie liste il centrosinistra ha pescato in un mare di transfughi che con il centrodestra hanno avuto incarichi importanti incarichi istituzionali: consiglieri e assessori comunali e provinciali, persone che hanno avuto un ruolo nella sanità. Questa sarebbe una proposta di rinnovamento e di discontinuità? Io continuerò a rivolgermi ai calabresi liberi e onesti, alle donne, ai giovani, alle famiglie, al mondo del lavoro e delle imprese, al mondo della cultura, nella consapevolezza che la vittoria del centrodestra significherà lo storico azzeramento di quel sistema politico e di potere che ha gettato la Calabria nel baratro”.

 

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