Torna in discussione la data delle prossime elezioni regionali che il presidente della giunta f.f. Nino Spirlì aveva fissato per il 14 febbraio e che era stata confermata alla Camera in occasione dell’approvazione del Decreto Calabria che deve però passare ancora al vaglio del Senato.

Polemiche sulla data del voto

L’andamento dei contagi che sta portando il governo guidato dal premier Giuseppe Conte ad approvare un nuovo decreto con ulteriori restrizioni per il periodo natalizio in modo da riuscire a depotenziare un’eventuale terza ondata suggerisce maggiore prudenza in ordine alla possibilità di svolgere una tornata elettorale in piena pandemia.

In Calabria non c’è unità di vedute sulla questione. E, così, da sinistra Leu e Articolo Uno hanno approntato una mozione per chiedere allo stesso Spirlì di confrontarsi con il Comitato Tecnico Scientifico per un’ulteriore valutazione sul da farsi. Il centrodestra, tramite i capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, ha ribadito la necessità di tornare al voto nel più breve tempo possibile per dare un governo stabile alla Regione.

Si valuta il rinvio delle elezioni

Dietro l’ufficialità delle note, però, esiste un inedito asse tra i vertici della Lega e i big del Pd che si sta traducendo in un confronto continuo tra Nino Spirlì e il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia anche sull’opportunità di procedere ad un rinvio.

All’interno del Carroccio si sta verificando una situazione particolare per la quale i consiglieri regionali, sicuramente il capogruppo Tilde Minasi, sarebbero per il voto immediato mentre i colonnelli, a partire da Cristian Invernizzi, lavorerebbero ad un rinvio. Con il benestare del Pd che è in palese difficoltà seppure formalmente non abbia preso una posizione precisa sul voto.

Attesa per il nuovo Decreto del governo

La giornata di oggi potrebbe essere decisiva e non si esclude che proprio nel decreto sul lockdown di Natale possa essere inserito il rinvio delle elezioni calabresi.

In ogni caso rimane l’incertezza sulla possibilità che realmente si possa affrontare la tornata elettorale nel momento in cui potrebbe essere verosimile il verificarsi di una terza ondata. La difficoltà reale sarà quella di far prevalere il buon senso rispetto alla strumentalizzazione politica di chi, come nel caso del centrodestra, si sente già pronto per la competizione e chi, come nel caso del centrosinistra, è ancora in alto mare sia nella scelta delle candidature che nella stessa costruzione della coalizione.