«Mi domando a chi giovi veramente votare il 14 febbraio per le regionali. Se i dati sui contagi da coronavirus  e i decessi, generati, gestiti e forniti dagli uffici dalla Regione, di cui siamo in possesso, sono esatti, si hanno dei numeri che corrispondono a oggi a 403 morti, 318 ricoverati con sintomi, 22 in terapia intensiva, 8542 in isolamento domiciliare, 20331 casi in totale, con un incremento giornaliero di 194». È quanto afferma il deputato del M5s Massimo Misiti, in ordine all'elezione del nuovo presidente della Regione Calabria e del Consiglio.

«A causa di questi contagi e di questo periodo pandemico - fa rilevare -  che fino alla fine di settembre aveva avuto soltanto 96 morti, di cui circa un terzo causato dalla cattiva gestione dei ricoverati nelle rsa, la Regione ha ritenuto necessario ed indispensabile chiedere aiuto all’esercito e ad enti privati per avere degli ospedali da campo, che avranno dei costi, piuttosto che riattivare, con le dovute revisioni dei percorsi e degli strumentari, le strutture già esistenti.  Ma di questo se ne parlerà, mi auguro, nelle sedi e nelle aule competenti».

A giudizio del parlamentare, «in disprezzo a questi numeri, a questa emergenza sanitaria è arrivato il decreto del presidente della Regione facente funzione Antonio Spirlì e firmato dal dirigente generale dottore Tommaso Calabrò. Le considerazioni che sopraggiungono sono legate alle contraddizioni che appaiono evidenti: se c’è un pericolo così alto di contagi, tanto indurre a chiamare in soccorso l’ospedalità da campo (Cosenza e Crotone) e se i numeri dei contagi sono così elevati, non è pericoloso convocare i comizi sin da metà dicembre in modo che entro il 14 di gennaio si presentino le liste dei candidati? E se sono vietati gli assembramenti, come si realizzeranno le raccolte delle firme? Si andrà a casa di tutti cittadini con consigliere comunale e testimoni? Ma, ancor peggio, di chi sarà la colpa se dopo questi assembramenti dovessero aumentare i casi di contagi e i numeri dei morti?».

Misiti aggiunge: «Mi permetto di pensare, dato che al Nord si sta già facendo per medici ed infermieri, che la denuncia per tentata strage da contagio si possa presumere anche per i responsabili calabresi. Ma in Calabria abbiamo sempre bisogno della magistratura per mettere in regola qualsiasi cosa “perché - osserva - chi prima non pensa, poi sospira”».