L'imprenditore del tonno si tira indietro. Il Movimento è nel caos e cresce l'ipotesi ritiro. I dem andranno comunque avanti senza il governatore, cercando un candidato che possa intercettare il voto degli elettori grillini orfani del simbolo
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Per il M5s calabrese forse è l'ora più buia. Reduce dal tonfo clamoroso di Lamezia, senza più un candidato alla presidenza (dopo aver preso atto della indisponibilità di Callipo, che segue quelle di Laghi e Masciari) e a un passo dal possibile ritiro.
Stasera è previsto un altro vertice tra i parlamentari, poi (forse nei prossimi giorni) il nuovo incontro con Di Maio, nel corso del quale si prenderà la decisione definitiva. Tra i pentastellati tira una brutta aria, e le divergenze e i passi falsi degli ultimi giorni potrebbero aver fatto crescere le possibilità di un ritiro definitivo dalle Regionali.
È la teoria dello “stare fermi un giro”, propugnata da molti esponenti nazionali (tra cui il calabrese Morra) e in questi giorni valutata attentamente dallo stesso Di Maio, concorde nel ritenere una nuova debacle nelle urne esiziale per il futuro del governo Conte e dello stesso Movimento.
E allora il Pd?
Dall'altra parte il Pd assiste con sempre minor fiducia al lunghissimo travaglio dei 5 stelle. Il commissario regionale Graziano e il responsabile per il Sud della segreteria Oddati, responsabili della trattativa per conto di Zingaretti, continuano ad attendere una risposta dai pentastellati, ma intanto avrebbero già abbozzato un piano alternativo, nel caso in cui l'alleanza giallorossa non dovesse essere varata. L'area Oliverio, tuttavia, non è autorizzata a coltivare speranze. Il Pd non tornerà tra le braccia del governatore, non lo ricandiderà e non concederà le primarie.
Fonti qualificate del Nazareno assicurano invece che il partito avanzerà comunque una «candidatura civica» gradita al Movimento, nel tentativo di intercettare il voto dei suoi elettori rimasti orfani di simbolo.
I possibili candidati
Resta da capire su quali nomi punti il Pd, ora che anche Callipo – nome che era in cima pure alla lista del Nazareno – ha optato per il passo indietro. Malgrado le smentite del diretto interessato («non è mia intenzione impegnarmi politicamente»), esponenti romani e calabresi assicurano che nella rosa dei papabili figurerebbe ancora “Mr cravatta” Maurizio Talarico, titolare di una delle aziende sartoriali più apprezzate in Italia e all'estero.
Non calano nemmeno le quotazioni di un altro imprenditore di successo, l'editore Florindo Rubbettino, gradito da diversi maggiorenti del Pd calabrese. I dem, in ogni caso, anche senza l'accordo con il M5s, ritengono di essere in grado di far scendere in campo un candidato autorevole, prodotto dalla «società civile» e in grado di rappresentare al meglio il nuovo corso del partito di Zingaretti. Oliverio è avvertito.
bellantoni@lactv.it