«Il partito in questo momento non esiste perché non esistono i gruppi dirigenti, né io né altri abbiamo un ruolo di partito. Le uniche istituzioni che ci sono rimaste sono i sindaci eletti con il centrosinistra, che insieme ai capigruppo del Pd nei consigli comunali, dove esistono i gruppi, si sono riuniti e hanno fatto una scelta istituzionale». Così Leo Barbario, esponente del Pd crotonese, sul sostegno del Partito democratico alla candidatura del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, alla presidenza della Provincia di Crotone, sentito a margine dell’incontro organizzato dalla Conferenza provinciale delle Donne del Pd sul tema «Quale Sanità per la Calabria», in vista dell’Agorà democratica regionale che si terrà sabato 20 novembre presso la Fondazione Mediterranea Terina.

«Come partito democratico appoggeremo con una lista dei nostri amministratori, che sono gli unici in carica in questo momento, il sindaco di Crotone che sicuramente non è un fascistoide o di destra, è una persona perbene che deve esser aiutato sia nell’amministrazione cittadina che provinciale» ha concluso.

Non tutti d’accordo sul sostegno a Voce

L’attuale disorganizzazione del Pd pitagorico non ha consentito una discussione all’interno del partito, orfano anche di una guida a livello provinciale: Franco Iacucci (la cui rimozione era stata chiesta da un gruppo di dirigenti che Barberio definisce i «34 desaparecidos») si è infatti dimesso da commissario per candidarsi alle scorse elezioni regionali.

«A me non risultano riunioni» conferma Alessandra Pugliese iscritta ai Giovani democratici di Crotone e membro della segreteria regionale del Pd, che sulla alleanza con il sindaco Voce tiene a precisare: «Io personalmente non la condivido, ho opinioni contrastanti in merito».

Verso una nuova fase per il Pd

In Calabria, intanto, dopo la sonora sconfitta nella corsa alla Regione, si va verso la fine del commissariamento del Pd: si è ufficialmente aperta la fase congressuale, che si concluderà a dicembre con il voto degli iscritti, ed è stato avviato il tesseramento online.

«Le elezioni regionali hanno comunque dato un’ottima spinta al Partito democratico di Crotone, che si è ricompattato, ha ricominciato a riunirsi, a fare iniziative, a parlare alla gente, malgrado le difficoltà degli anni precedenti e le varie spaccature che si erano manifestate all’interno» commenta ancora Pugliese.

Spaccature che comunque non sono del tutto superate. «Il partito – ci dice Teresa Esposito, responsabile regionale Donne Pd - deve ripartire da forze nuove ed energie positive. A Crotone ci sono persone che da sempre appartengono all’area di sinistra, ci sono state delle défaillance in passato, ma adesso c’è una nuova forza determinata da tutti questi giovani che si sono messi in campo durante la campagna elettorale. La stessa Anna Giulia Caiazza è stata candidata e credo che lei possa rappresentare un trait d’union tra chi c’era prima e chi ci sarà dopo. Ora c’è un presente che deve essere gestito, da qui si riparte e nessuno deve essere mortificato, però questo partito, a Crotone, ha il dovere di esserci e di esserci in modo forte».

La discussione sulla sanità

L’evento di oggi pomeriggio, fortemente voluto da Caiazza e Pugliese, è stato organizzato con l’intento di «mettere insieme idee, esperienze e proposte del territorio crotonese sul futuro della sanità calabrese, da portare ai tavoli di lavoro all’Agorà democratica regionale» che si terrà sabato 20 novembre a Lamezia Terme. In quella occasione, «ogni territorio deve portare le proprie istanze, le criticità e anche i punti di forza. Il Partito democratico deve farsi carico dei problemi reali territorio per territorio ed è per questo che siamo qui: i crotonesi devono poter dire la loro» spiega Esposito.

E nel Crotonese, dove capita ancora di morire perché non ci sono ambulanze a disposizione, i problemi in campo sanitario non mancano: dal depotenziamento dell’ospedale di Crotone alla carenza di servizi nei centri dell’entroterra.

«Bisogna superare non solo il commissariamento ma – spiega Esposito - tutto il sistema che abbiamo finora avuto. Dobbiamo tornare a una sanità che si veramente fruibile da parte dei calabresi con servizi sanitari dovuti che possano dare salute ai calabresi. Ai tavoli dell’Agorà di sabato si parlerà di territorio, di emergenza-urgenza, di come riorganizzare la rete ospedaliera e la prevenzione sui territori. Il commissario ora è tornato alla funzione del presidente della Regione, ma è il Consiglio regionale tutto che deve lavorare sulla riorganizzazione di un nuovo piano sanitario regionale».