Ci sarà ben poco da discutere e ancor meno da stringere le fila di alleanze politiche o civiche nell'improbabile tentativo di rimanere in sella a Palazzo di Vetro. Da settimane il coordinamento provinciale del Partito Democratico ha avviato una serie di prove di dialogo con i movimento di centrosinistra lanciando una chiamata alle armi contro il duopolio "Abramo-Tallini" che alle ultime elezioni amministrative ha sfondato portando in Consiglio comunale ben ventuno esponenti di centrodestra tra partiti e movimenti satelliti. Proprio da qui, da un mero calcolo matematico, si ripartirà in vista delle elezioni provinciali di ottobre.

 

Numeri alla mano

Saranno numeri e proporzioni a contare più dei programmi e delle alleanze nella fase di rinnovo degli organi dell'ente intermedio. E il centrodestra rispetto al diretto avversario parte decisamente in pole position dopo la polverizzazione del Partito Democratico che alle comunali ha ridotto considerevolmente il suo consenso portando in Consiglio solo due elementi: Vincenzo Antonio Ciconte, candidato a sindaco e Lorenzo Costa. La minoranza attualmente conta complessivamente su dodici elementi ma sono già in corso travasi dal centrosinistra al centrodestra in vista delle Regionali e anche il posizionamento di consiglieri che si sono dimostrati nei primi mesi di legislatura trasversali o in procinto di traslocare dopo un propedeutico passaggio nel gruppo misto, farà certamente la differenza.

 

Posizione di svantaggio

Insomma, una battaglia che si annuncia già sproporzionata in partenza e in cui il centrodestra rischia di vincere a mani basse forte dei numeri che potrà fare valere durante le elezioni. Con il Comune di Lamezia Terme sciolto per mafia il peso proporzionale dei voti del capoluogo è schizzato ad un peso di circa mille per ciascun consigliere per effetto della ridistribuzione sulle città di prima fascia. Così il centrodestra potrò contare su una base di partenza di circa 2.100 voti a cui si aggiungeranno quelli dei Comuni della provincia con un peso proporzionale molto inferiore considerato sulla base della densità demografica.

 

Il centrosinistra

Di converso, il centrosinista partirà da una base molto più esigua disponendo di soli tre elementi direttamente espressione del Partito Democratico, dopo il passaggio di Libero Notarangelo da Svolta Democratica al Pd e del supporto che potrà provenire da Roberto Guerriero (Socialisti e Democratici). Si potrà raggiungere quota nove solo se il tentativo di costruire un'alleanza con la lista civica che fa capo a Sergio Costanzo (Fare per Catanzaro) e Nicola Fiorita (Cambiavento) andrà in porto. Il primo porta in dote tre consiglieri mentre il secondo due

 

Luana Costa

 

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