Il suo colore è l’azzurro, il suo potere potrebbe essere in bilico, anche se lui mostra il petto come un supereroe. Tra i protagonisti della campagna per le Politiche del 25 settembre, nel Reggino, c’è di certo lui, Francesco Cannizzaro, deputato uscente di Forza Italia nonché responsabile nazionale per il Sud e coordinatore provinciale.

Cannizzaro è salito in rampa di lancio qualche giorno fa, con tanto di conferenza a Roma, insieme al coordinatore nazionale Antonio Tajani. L’annuncio riguarda i 150 amministratori del Reggino che aderiscono a Forza Italia. Un numero così importante da spingere Cannizzaro ad affermare che «Forza Italia si tinge di Calabria».

Slogan efficace quanto ambizioso. Sarà anche realistico? Anche perché si parla di 200 adesioni in tutto il Paese, quindi la sola provincia di Reggio si ritroverebbe con percentuali bulgare. L’arrivo dei 150 amministratori sarebbe, secondo i più maliziosi, lo scivolo per facilitare la ricandidatura di Cannizzaro (magari nel collegio più ambito, quello reggino) e, quindi, una grande operazione di propaganda, messa a punto con tempismo perfetto.

Venti sindaci sarebbero compresi nei 150. Ma chi sono? Di sicuro non appartengono al Consiglio metropolitano, dove tra gli esponenti di centrodestra più fedeli a Cannizzaro ci sono solo Zampogna e Romeo. Peraltro, si fa notare in certi ambienti della politica reggina ostili al deputato azzurro, se i numeri diffusi da Cannizzaro fossero reali (150 amministratori che si sommano ai “150 del 2018” e ad “altri 40 del 2019”) oggi Forza Italia e il centrodestra si ritroverebbero ad avere, quanto meno, la maggioranza in Consiglio metropolitano. Ma così non è…

Il passato recente, inoltre, non è stato particolarmente generoso con il parlamentare azzurro, la cui leadership è stata messa a dura prova dalla vittoria di Falcomatà alle Comunali del 2020 e dal risultato deludente delle ultime Amministrative. Adesso, però, Cannizzaro non può più sbagliare: si gioca il tutto per tutto.

Lo stile cannizzariano

Politico rampante, quelle di Cannizzaro sono promesse altisonanti. Sempre pronto a trovare le parole giuste per non farsene passare nessuna sotto il naso. Soprattutto quando gli screzi riguardano Reggio. Messi da parte i siparietti con Falcomatà, dopo la sospensione del sindaco di Reggio, adesso i botta e risposta toccano la Città metropolitana. Ma Cannizzaro è forte delle sue promesse: i fondi per il porto reggino e i 25 milioni per l’aeroporto “Tito Minniti”. E se per il porto di Reggio, grazie anche al grande lavoro dell’Autorità di sistema dello Stretto, qualcosa si è mosso nelle passate settimane, lo stesso non è accaduto per lo scalo aeroportuale.

Cannizzaro e Occhiuto

Stesso partito, diversissimo modo di pensare quello dell’azzurro reggino e del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Cannizzaro trova la sua forza nel radicamento nel territorio. Un movimento iniziato da rappresentante del suo Comune, Santo Stefano d’Aspromonte, proseguito come consigliere regionale fino alla Camera. E l’ultimo annuncio, quello dei 150 nuovi amministratori, fa fede a questa modalità: la forza del partito che si concretizza nell’accaparrarsi gli uomini, sottratti peraltro, con orgoglio, ad altri partiti.

Di segno decisamente opposto il credo di Occhiuto. Il presidente si è mostrato ben attento a non legarsi a nessun “partito dei sindaci” che oggi son qui e domani, per tornaconto personale, potrebbero essere da un’altra parte. E i risultati delle ultime Amministrative sembrano dargli ragione. Insomma “chi di spada ferisce” dalla spada di Damocle dei sindaci può rischiare sempre di essere ferito. La conta dei sindaci – vera o presunta – potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. E, in questo caso, la carica dei 150 rischia di diventare come la carica dei 101…