Una rinnovata strutturazione e un ritrovato orgoglio per chi è erede di una grande e nobile tradizione politica che, però, dall’epoca di Tangentopoli ha preso una strada in salita a voler essere eufemistici. Perché si è trattato in realtà di una via senza indicazioni o riferimenti di sorta, che tutti hanno percorso in ordine sparso e seguendo lo sbocco più utile al momento di (ri)collocarsi. Quella che stiamo descrivendo è in altre parole la diaspora socialista, per come l’ha peraltro mirabilmente definita e riassunta con passione e rigore lo storico Ferdinando Leonzio in un libro non a caso incentrato sul ventennio 1994-2015.

Nuovo orgoglio Psi 

Appena qualche anno dopo questo periodo buio, tuttavia, sul panorama nazionale si è affacciato un giovane dirigente, l’avvocato Enzo Maraio, che appena 39enne è diventato segretario nazionale del Psi alla fine di marzo del 2019. Un’elezione, quella del legale salernitano, che ha avuto notevoli ripercussioni all’interno del partito oltretutto capace di riscoprire la sua identità democratica, progressista, laica e riformista, riprendendo a fare un lavoro nei territori sulla scia di un passato ormai lontano come ad esempio avvenuto a Catanzaro. A serrare le file ci ha pensato una sorta di pater familias locale del Garofano Rosso come l’ex assessore regionale Pierino Amato, che da segretario provinciale ha voluto una squadra assai qualificata accanto a sé. Parliamo - fra gli altri - del presidente della federazione provinciale Vittorio Daniele, della coordinatrice delle Donne Socialiste Rita Leone, dei commissari cittadini di Catanzaro Gregorio Buccolieri e Lamezia Milena Liotta e dei responsabili delle sezioni di Soverato Michele Casciano e Davoli Massimo Barbieri.

La riorganizzazione interna

Senza dimenticare una delle figure chiave, uno dei più stretti collaboratori di Amato: il vice Domenico Marino con cui abbiamo fatto una chiacchierata sui propositi a breve, e un po’ più a lunga, scadenza dello stesso Psi catanzarese. Sull’argomento il dirigente ha esordito così: «Il compagno Maraio con l’entusiasmo e la verve tipici della giovane età al vertice e, successivamente, con la loro esperienza e saggezza padri nobili quali Amato, a cui va ascritto il grosso merito di non aver abbandonato il nostro vessillo, nel contesto territoriale che ci compete, ci hanno fatto riscoprire l’orgoglio socialista. È da qui che abbiamo riacquisito la spinta necessaria per riorganizzarci, facendo ad esempio in modo da riavvicinare le varie anime del partito malgrado le diversità esistenti fra le diverse componenti dell’arcipelago socialista. Abbiamo poi di conseguenza avviato una campagna di tesseramento che ha riscosso un certo successo».


Prima di entrare nella realtà locale, ci dica se ha ancora senso rivendicare l’appartenenza a una forza come quella Socialista che magari viene puntualmente rispolverata in prossimità di appuntamenti elettorali?

«Non è una di quelle volte. Noi siamo infatti partiti a inizio 2020, appena dopo il voto alle Regionali in Calabria come ovvio senza poter immaginare quanto sarebbe accaduto alla povera Jole Santelli e quando alle Amministrative di Catanzaro mancavano circa due anni. Mi dica lei, allora, dove si può riscontrare l’interesse per imminenti elezioni. La verità, semmai, è che c’era tanta gente come me orfana di un ricordo. Mi riferisco a chi ha magari avuto un nonno come il mio che gli inculcava i valori del Socialismo. Ecco perché ci siamo rimessi in moto, anche qui».

Le elezioni

Va bene, ma più o meno fra poco si voterà in entrambi i contesti che ha appena menzionato. Come vi determinerete in merito?
«Non entrando nel discorso regionale di cui per ora non mi sto occupando, veniamo all’ambito cittadino. Intanto, ed è un fatto non scontato negli ultimi anni in Italia, ribadirei la collocazione a sinistra del Psi che intende pure essere autonomo recando il suo simbolo sulle schede. Detto ciò, in linea generale, a Catanzaro siamo impegnati attivamente nella costituzione del nuovo centrosinistra, ma soprattutto vogliamo costituire uno schieramento competitivo per la vittoria. Un successo inseguito per ridare a questa città la dignità che merita e non certo per inseguire rendite di posizione. La verità è che ci dispiace vedere un capoluogo ridotto ai minimi termini, con tanto di relativa fiducia persa da parte dei suoi cittadini i quali sembrano ormai rassegnati a un pessimo andazzo».


Dobbiamo al contrario attendere voi per assistere a una netta inversione di tendenza?
«Nessuno ha bacchette magiche. Ma è falso, come sento invece dire da anni, che non si può far alcunché su temi fondamentali quali Servizi Sociali, Sicurezza, Lavoro e così via, per mancanza di fondi o scuse simili. Forse ci siamo abituati alle solite figure nei posti chiave. E nel frattempo la città è diventata poco attrattiva sul piano commerciale, impoverendosi sotto il profilo sociale ed economico, nel centro storico e in molte periferie con tanto di immobili crollati nel loro valore e piccoli esercenti alla canna del gas».

Il rilancio di Catanzaro

Sì, d’accordo. Ma cosa state facendo per vincere fra un anno, perché lo sa meglio di me che gli slogan da soli servono a poco non incantando più gli elettori?
«Il nostro impegno è fattuale. Insieme a persone come il commissario Buccolieri stiamo lavorando fianco a fianco alle altre forze politiche dell’area di riferimento per allestire una coalizione che ruoti attorno a un progetto condiviso, concreto e credibile. Un piano per rilanciare Catanzaro nei primi 90 giorni d’attività, altro che le solite chiacchiere e il consueto attendismo a oltranza. Parliamo infatti di un malato terminale che ha bisogno di una cura da cavallo senza cui è destinato ad affondare sempre di più. Mi permetta, però, di non partire da uno spot, bensì da una priorità per ogni Socialista: iniziare dal limitare le diseguaglianze».


Bene, come non essere d’accordo almeno in linea teorica. Sta di fatto, tuttavia, che nel vostro ipotetico largo fronte ci risulta già un alto tasso di rissosità.
«Se allude al nuovo centrosinistra, e credo di sì, considerato come lo abbiamo menzionato poco fa, le dico che per adesso fila tutto liscio. Certo, passate le Regionali, ci si confronterà sul candidato a sindaco partendo dal tenere presenti personalità quali il professore Nicola Fiorita, ad esempio. Figure che rappresentano un punto di riferimento importante. E che sul piano personale ritengo di altissima levatura, sapendo di non essere in minoranza a pensarla così».

Possibile il Psi abbia scelto con 12 mesi d’anticipo e scoprendo le carte con tale “sollecitudine” da bruciare, per dirla in gergo, la candidatura principale?
«Chi ha asserito questo, scusi? Io ho unicamente espresso un apprezzamento personale. Tutto il resto, sarebbero interpretazioni premature e fuorvianti».