Il centrosinistra si affida ai pontieri del Movimento 5 stelle e ritrova la bussola. A notte fonda un nuovo tentativo di gettare le basi di una coalizione riformista e progressista è finalmente andato in porto ed è stato imbastito un accordo tra Pd, M5s, Leu, Italia viva, Psi, Calabria Civica, Calabria Libera, Verdi e Centro Democratico.
Anche Carlo Tansi, con il suo movimento Tesoro Calabria, sembra pronto a sedersi a quello stesso tavolo che giovedì sera aveva fatto saltare sparando ad alzo zero verso il commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, con il quale aveva avuto un durissimo scontro al primo tentativo di dialogo, immediatamente naufragato.

A riportare il sereno e consentire che almeno il confronto inizi davvero, ha contribuito la mediazione del deputato 5s Riccardo Tucci, che ha contattato Tansi convincendolo a partecipare alla nuova riunione che si terrà nelle prossime ore.

Fondamentale per il riavvicinamento dell’ex capo della Protezione civile regionale è stata anche la presa di posizione della segreteria nazionale del Pd, che ha chiesto a Graziano di ricucire. Il risultato è stato un post che nel pomeriggio di ieri il commissario democrat ha pubblicato sulla pagina facebook ufficiale del Pd Calabria, dicendosi «rammaricato per quanto accaduto».

«Ora, però, bisogna andare avanti – ha scritto Graziano - perché in ballo non vi è il nome di Stefano Graziano o di Carlo Tansi, ma il destino di un’intera comunità già fortemente messa alla prova da fragilità strutturali, diffuse povertà, privazione di diritti essenziali. Tansi si sieda al tavolo. Si spenda per un confronto costruttivo. Da parte mia e del Pd troverà la massima disponibilità all’ascolto. Lo faccia in nome di questa terra che dichiara di amare, perché l’amore si nutre di azioni concrete e non di proclami».

Insomma, si potrebbe dire “scurdammoce ‘o passato”, giusto per restare in tema canoro, visto che lo scontro tra Tansi e il commissario calabrese di origine campana si era infuocato proprio per le allusioni ironiche del leader di Tesoro Calabria circa la sua somiglianza con Mario Merola.
Ora la bufera sembra diradarsi e la coalizione, di cui sono state gettate le basi, si dice aperta ad altri movimenti e associazioni, al fine di rappresentare una valida alternativa di governo e correre alle elezioni del 14 febbraio con l’obiettivo di vincerle, non solo di partecipare stancamente come sinora era sembrato.