INTERVISTA VIDEO | Il candidato pentastellato alla Camera insieme ad Anna Laura Orrico nel capoluogo bruzio. La deputata calabrase: «In Calabria il Movimento 5 Stelle ha proposto due grandi nomi, perché per noi legalità significa uguaglianza sociale»
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Cafiero De Raho da Cosenza ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Nessuno parla di ‘ndrangheta ed è una cosa estremamente grave». Il candidato alla Camera per il Movimento 5 Stelle ha parlato della cultura della legalità insieme ad Anna Laura Orrico, parlamentare uscente ma anche lei in corsa per la rielezione all’uninominale Calabria 2. L’ex Procuratore antimafia non ha lesinato interventi, palesando delusione per l’assenza di uno dei temi da lui definiti cardine della campagna elettorale calabrese.
Tra ‘ndrangheta e whistleblowing
«Il silenzio è la vera forza delle organizzazioni criminali - ha detto -. Affrontare l’argomento è invece il primo strumento per indebolire le mafie. Nel nostro territorio occorrono occupazione e sostegno per le fasce deboli». Cafiero De Raho si rivolge poi agli imprenditori, timorosi di operare nella terra dove è nata «l’organizzazione criminale più forte a livello globale, che preoccupa ancora di più in considerazione della potenza economica raggiunta».
«Il M5S ha nel suo programma un sostegno alle imprese e di rafforzare le verifiche sul Pnrr. Vogliamo prevedere delle figure dedicate - ha fatto presente - così da consentire di denunciare senza esporsi. Ridurremmo il tempo di lunghissime indagini da parte della magistratura». Il riferimento è al whistleblowing, un canale di segnalazione sicuro e affidabile, diffuso in altri paesi europei, che tutela l’identità dei segnalanti. Secondo De Raho potrebbe contribuire sensibilmente ad aumentare il numero delle denunce, ad identificare velocemente le criticità e a posizionarsi come aziende moderne e sostenibili.
Reddito di Cittadinanza e autonomia differenziata
«In Italia ci sono 5,6 milioni di persone povere: un numero elevatissimo». È lo spunto per difendere a spada tratta il Reddito di Cittadinanza. «Mi viene difficile riconoscere fondamento a coloro i quali lo ritengono qualcosa da escludere - ha sentenziato -. Il RdC non si tocca e non si deve toccare, perché in alcune fasce c’è bisogno di sopravvivere. I centri di impiego regionali non hanno tuttavia fatto ciò che dovevano fare, perché qui non discutiamo di una misura assistenzialista, ma di qualcosa che dovrebbe avviare al lavoro».
Chiusura dedicata alla tanto auspicata da parte di Salvini autonomia differenziata. «Tradotto significa “distribuire diversamente le risorse” - ha chiosato -. Se a scegliere, però, saranno coloro che guardano al nord come la parte esponenziale della forza produttiva, il sud ne subirà sempre le conseguenze. Al contrario, un’autonomia che spinga il sud ad una maggiore crescita diventerebbe un tema centrale».
Anna Laura Orrico e il familismo amorale
Poco prima Anna Laura Orrico aveva pensato già di suo ad infiammare la discussione, ricordando la legge anti corruzione e l’inasprimento delle pene per il voto di scambio politico-mafioso approvate nell’ultima legislatura. «In Calabria il Movimento 5 Stelle ha candidato due grandi nomi, perché per noi legalità significa uguaglianza sociale. I nostri avversari - ha sottolineato - invece continuano a perpetrare familismo amorale presentando, come se fossero dinastie monarchiche, i figli di e i parenti di. Questo limita la partecipazione civile alle attività democratiche».