Il tempo per il voto, cosiddetto di secondo grado riservato ai pubblici amministratori, per la Provincia di Catanzaro ormai incombe. A metà della prossima settimana scadranno infatti i termini per la presentazione delle liste. Ma sebbene il poco tempo a disposizione, si va profilando all’orizzonte una proposta anche riconducibile al cosiddetto Terzo polo, costituito da circa un mese in vista delle elezioni generali in programma per il 25 settembre venturo e nato dall’unione delle forze di Carlo Calenda e Matteo Renzi. I quali stanno apertamente lavorando insieme a un nuovo progetto politico.

Ecco allora che il responsabile organizzativo di Italia Viva Catanzaro, Antonio Talarico, anche e soprattutto sulla spinta dell’entusiasmo generato dai sondaggi relativi allo scenario nazionale, con riscontri molto positivi ai… terzo-polisti, e dall’interesse suscitato dalla loro proposta a Milano, pur non facendo nomi relativi a candidati presidenti o consiglieri di Palazzo di Vetro di quest’area, si è limitato ad assicurare: «Entro domani, o al massimo, dopodomani saremmo pronti a rendere nota la nostra idea, anche attraverso gli uomini che la porteranno avanti, di governo del territorio provinciale».

Concetto peraltro esplicato in una breve nota stampa che parla di «fermento del terzo polo». Un comunicato in cui si legge: «Forte del suo radicamento nel capoluogo e in diversi Comuni della provincia, Italia Viva e Azione, in queste ore si incontreranno per individuare una candidatura autorevole per il vertice dell’ente intermedio. Nei giorni scorsi sono infatti state innumerevoli le adesioni registrate dal partito di Renzi e Calenda mentre tanti altri amministratori sono pronti a entrare a far parte dell’area dei moderati». Su tali basi, quindi, la conclusione del testo diffuso da Talarico termina così: «È doveroso, dunque, che il polo dei moderati esprima il proprio significativo, se non addirittura determinante, consenso per sostenere una figura di garanzia e professionalmente competente. Che sappia risolvere, in maniera prioritaria, la difficile situazione finanziaria in cui versa da tempo l'ente intermedio e assicurare così il futuro lavorativo di tanti dipendenti oltreché affrontare e risolvere le gravi problematiche connesse alla viabilità e alle scuole».