La federazione post comunista scende in campo a sostegno dell'ortopedico candidato a sindaco, riconoscendogli la capacità di poter costruire la proposta migliore per la città
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Sinistra Italiana sosterrà la coalizione “Civico e Popolare” ed il candidato a sindaco Gino Promenzio alle prossime amministrative di Corigliano-Rossano. Lo farà sposando «interamente e convintamente l’idea che, oggi, occorra una proposta ampia, forte, partecipata e civica che riesca, da un lato a superare la crisi dei partiti politici, dall’altro coinvolgere le forze sane della città al fine d’incanalare il desiderio di cambiamento ed il carico di speranze che è emerso proprio dal referendum per la fusione». A fare endorsement all'ortopedico pediatrico è Fernando Pignataro, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana.
«Crediamo - scrive il coordinatore provinciale in una nota - che Gino Promenzio, proprio per il suo ruolo svolto nei comitati del SI e per la sua adesione decisa al percorso del SI, scevro da calcoli opportunistici, possa rappresentare il candidato che meglio incarni quella spinta propulsiva. Crediamo - continua - che Promenzio possa costruire, anche per quell’entusiasmo travolgente che abbiamo respirato domenica durante la sua presentazione, la proposta migliore per questo territorio rispetto a esperienze consunte e calcificate su poteri, spesso corrotti, che hanno reso debole e periferico questo territorio».
«Non ci spaventa la sua presunta inesperienza»
«Non ci spaventa la sua presunta, molto presunta, inesperienza». Anzi, Sinistra Italia crede proprio che Promenzio sia l'uomo giusto per «contrapporre agli sterili tentativi di “contaminare” il civismo, il desiderio di cambiare l’esistente».
A convincere Sinistra Italiana sono posizioni e le proposte su Enel, sull’ospedale, sui servizi sociali e sull’urbanistica. «Ci convince soprattutto l’idea della “Città a misura di bambino” come modello reale di sviluppo del territorio».
«Porteremo il nostro contributo pur senza il simbolo di partito»
«Porteremo il nostro contributo, sia in termini di idee che di candidati, con la certezza - dice in conclusione Pignataro - che solo in un’esperienza civica ampia e partecipata, scevra da simboli di partito che ne limiterebbero ed inquinerebbero lo spirito, si possa compiere un decisivo passo verso la nuova città. Ed è proprio la scelta consapevole di non utilizzare i simboli di partito, pur non rinnegando storie e percorsi, ci sembra il modo più efficace di mettersi a disposizione di un’idea più grande ed importante. E, crediamo, che questo sia un atto necessario oltre che doveroso».