«La governatrice Jole Santelli, dopo ore di silenzio, ha vergato una dichiarazione che ha dei toni surreali: parla di trionfo del centrodestra ed esulta per un dato di Forza Italia eccellente. Un trionfalismo che non si giustifica affatto. Dopo sei mesi di governo, la verità è che da questo dato elettorale emerge che il centrodestra e la Santelli non hanno capitalizzato nulla sul piano del consenso». Si apre così l’analisi del direttore di Lacnews24 Pasquale Motta sulla tornata elettorale che domenica e lunedì scorsi ha visto 72 comuni calabresi andare al voto.

 

«I dati ci consegnano una Forza Italia al 10% - continua Motta -. In più emerge un disagio dei calabresi: hanno voglia di rompere gli schemi sia a destra che a sinistra. Basta pensare a quello che è successo a San Giovanni in Fiore: Succurro, la candidata di Santelli, andrà a ballottaggio con Barile, una sorta di anarchico di centrodestra. A Reggio, per la prima volta si dovrà scegliere il sindaco al ballottaggio: non era mai successo. E comunque, Falcomatà, dato per morto politicamente, ha staccato di 4 punti Minicuci. A Crotone il candidato di centrodestra, dato per vincente e indicato anch’esso da Santelli, se la contenderà con un esponente della lista Tansi. Insomma, se fossi nei panni della governatrice andrei cauto dall’usare toni trionfalistici perché i dati la smentiscono clamorosamente».

 

E ancora: «Centrosinistra ancora più malmesso. Basti pensare a San Giovanni in Fiore o Crotone, dove i candidati di centrosinistra non sono arrivati neanche in ballottaggio. Quello che si coglie – sottolinea ancora - è la voglia dei calabresi di rompere gli schemi sia a destra che a sinistra. Della Lega, poi, non si hanno notizie: si attesta su percentuali da prefisso telefonico, eccetto che a Taurianova».

 

«Insomma – è la conclusione del direttore -, sarà in grado la politica di cogliere questo disagio, sarà in grado di dare una risposta alla richiesta che viene dai calabresi e da questo dato elettorale?  Noi ci auguriamo che sia in grado di farlo, proprio per il bene dei calabresi. Abbiamo dei dubbi sulla capacità dell’attuale quadro dirigente di farlo, ma noi non disperiamo».