A Polistena è sfida a 2 nel turno unico di domenica e lunedì. Dopo due mandati da sindaco, Michele Tripodi non può puntare alla fascia di primo cittadino, ma ugualmente concorre per la carica di consigliere, lanciando nella competizione Marco Policaro – 38 anni, geometra - suo vice per 10 anni.

 

Se la dovrà vedere con Salvatore De Pasquale, 63 anni, pensionato della Agenzia delle entrate, un passato da consigliere di destra che, approfittando dell’inspiegato forfait di partiti radicati – come il movimento 5Stelle che ha un meetup e il Pd che è commissariato – sta rimarcando il carattere eterogeneo del suo schieramento.

 

Non è solo la simbologia a differenziare le forze in campo, visto che gli uscenti di “Difendiamo Polistena” hanno 16 candidati e gli avversari di “Uniti per Polistena” si fermano a 12. La priorità per Policaro è «la difesa della sanità pubblica e la lotta al malaffare», mentre De Pasquale punta «sulla messa in sicurezza delle strutture pubbliche e dei parchi».

 

Come dato politico, oltre all’assenza dei partiti del governo Conte – nella cittadina del senatore pentastellato Fabio Auddino – ha fatto notizia la polemica riaccesa, prima del varo delle liste, sulla eredità politica dell’indimenticato Girolamo Tripodi, zio del sindaco uscente. La fondazione a lui dedicata, voluta dai familiari più stretti, ha rinnovato il suo pesante altolà verso gli amministratori, fatto certamente che avrà un peso anche elettorale.

 

Non meno chiare le critiche che i candidati rivolgono l’uno all’altro con Policaro che chiama «accozzaglia» la lista civica avversaria, e De Pasquale che sostiene che «il Comune è vicino al dissesto».