Le case dei paesi sono praticamente a ridosso, e i palazzi municipali di Polistena e Cinquefrondi si confermano colorati di rosso in un modo che diventa un caso. Marco Policaro e Michele Conia eletti sindaci con il 73 e il 74%, con identità politiche ben pronunciate: il primo ha messo il simbolo comunista nel logo della lista, l’altro ha voluto nella sua campagna elettorale Luigi De Magistris, leader del movimento "Il Sud che sogna". Ce n’è abbastanza perché il centrosinistra calabrese che arranca nelle amministrative studi il loro modello, che coniuga buona amministrazione e valori identitari.

 

«Amministrare da comunisti – dice Policaro, che per 10 anni è stato vicesindaco di Polistena – significa imporre una politica che predilige il lato umano delle scelte, capire i bisogni del popolo e soddisfarli». «Il populismo divide il popolo perché alimenta l’odio – gli fa eco il riconfermato sindaco Conia – mentre la politica per il popolo si fa con il popolo, stimolando la sua partecipazione attiva». Conia e Policaro non hanno dubbi quando gli si chiede quale sia la cosa più di sinistra che hanno fatto da amministratori.

 

«Ci siamo tagliati l’indennità – spiega il sindaco polistenese – e con le risorse accumulate abbiamo introdotto il cosiddetto Reddito di sopravvivenza, da distribuire ai giovani disoccupati». «Non ho mai messo tra me e il popolo – risponde Conia – né una scrivania né una porta, applicando l’invito che Pasolini faceva alla sinistra ovvero lanciare una politica che sia in mezzo alla strada».

 

Sinistra forte che si mantiene al di là della contingenza, sbaragliando in malo modo il Pd che a Polistena non ha partecipato e a Cinquefrondi è confluito in una lista civica sostenuta anche dalla destra. «Non è possibile svegliarsi all’ultimo momento e fare liste o mezze liste», commenta Policaro le debolezze degli avversari; «il limite che si ha molto spesso è quello di rifarsi a formule superate che i cittadini bocciano, secondo cui per partecipare alle elezioni basta la sommatoria di portatori di voti o di simboli». Monito al resto dello schieramento, questo, che si accompagna all’indicazione di una ricetta che possa valere sempre.

 

«Serve un progetto politico e una guida forte», chiosa Policaro che ha avuto in dotazione da Michele Tripodi – sindaco per 10 anni che si è potuto candidare solo per consigliere – una vera e propria cassaforte di voti, avendo superato quota 1.700 preferenze. «Bisogna stare col popolo e lavorare col popolo senza diventare snob e tradire i valori autentici della sinistra», conclude Conia.