Lettera del candidato a sindaco della città capoluogo che accusa il partito democratico «di gravi deficit di democraticità»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Ho deciso di recedere dal Partito democratico, con la speranza che l’area politica di riferimento possa ritrovare, in un immediato futuro, una prospettiva fondata sulla partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti tutti». Così scrive in una lettera il candidato a sindaco per la città di Catanzaro, Valerio Donato. La missiva è indirizzata al segretario regionale, Nicola Irto, al segretario provinciale di Catanzaro, Domenico Giampà, e al segretario cittadino e di circolo.
«La città di Catanzaro sarà impegnata, come noto, nei prossimi mesi nella procedura elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale e per la elezione del sindaco della città. In vista di tale importante evento il Pd - si legge nella nota - ha svolto un’attività prodromica alla scelta del candidato a sindaco, mediante procedure che hanno manifestato in tutta evidenza gravi deficit di democraticità.
La partecipazione dei più ha ceduto il passo a decisioni – anche quelle interlocutorie – rimesse, prima, a pochi “privilegiati”, i quali hanno preferito adottare il tradizionale e consolidato criterio dei posizionamenti personali; e, poi, a decisioni, centralizzate e prive del rispetto dell’autonomia del territorio. Le modalità adottate – per vero ripetute anche nella formazione degli organi interni – non mi consentono di intravedere elementi di condivisione di una prospettiva politica comune e voluta dagli iscritti; sì che ho deciso di recedere dal Partito Democratico, con la speranza che l’area politica di riferimento possa ritrovare, in un immediato futuro, una prospettiva fondata sulla partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti tutti».