Al di là degli anglicismi e del linguaggio informatico, il candidato a sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha oggi messo al bando il politichese e parlato la lingua del… fare. O, meglio, di quello che vorrà realizzare se sarà primo cittadino per volontà popolare dal 13, o dal 27 in caso di ballottaggio, giugno prossimo. «Giorno in cui (quale che fra i due sarà, ndr) – afferma peraltro Fiorita – incontrerò i dipendenti di Palazzo De Nobili, perché senza una macchina burocratica funzionante non si può andare da alcuna parte».

Ma prima dell’intervento dell’alfiere del centrosinistra, gli “expertise” di alcuni tecnici quali l’urbanista di origine catanzarese Daniele Cannatella, collegato da remoto dall’Olanda, in occasione dell’incontro sul programma – moderato dal giornalista Massimo Tigani Sava – promosso dal gruppo fioritiano nella Sala Concerti del Comune. Cannatelli ha lavorato al “confezionamento” di uno strumento digitale, basato sulle istanze della gente coinvolta attraverso un questionario, di cui dotare il sindaco anche attraverso i dati raccolti negli urban lab e in seminari analoghi.

A seguire un ingegnere, o meglio l’ingegnere al fianco di Fiorita e di molti degli aspiranti sindaci espressi dall’area guidata dal Pd che hanno preceduto il prof in cima ai Tre Colli. Si tratta di quel Pasquale Squillace che in città è appunto noto per l’attivismo politico e la militanza nelle file democrat. A lui il compito di annunciare «un sistema di trasporto ad arcipelago che risolverà il problema del basso chilometraggio di Catanzaro rispetto alla sua dimensione. Un progetto che non può prescindere dalla costruzione di alcune ampie autostazioni, in cui far ad esempio sostare i bus del circuito extraurbano senza quindi farli accedere al centro città al fine di decongestionarne il traffico, e da collegamenti tramite navette messe a disposizione dall’Amc. Senza dimenticare le aree di parcheggio per i mezzi privati, cosiddette intermodali, ovvero attrezzate con bici e monopattini. Ma non scordando, neppure, temi quali le comunità energetiche rinnovabili o un’interazione telematica che consenta di rimuovere in tempi fisiologicamente rapidi anche la lavatrice lasciata in un determinato punto o via».

È chiaro, però, che la parte dell’attore protagonista, anche in questa uscita pubblica, sia toccata a Fiorita. Che fra le altre priorità elencate - quali un adeguato sfruttamento delle risorse economiche a disposizione della città; il piano della mobilità; il Psc; il porto; il depuratore; l’avvio della stagione balneare; il futuro di una zona di straordinaria importanza quale quella di Giovino-Bellino; una mozione per Catanzaro Capitale e così via - ha fatto un paio di affondi polemici mica da ridere. «Catanzaro – ha detto – ha patito e patisce un danno che si è creata da sola. Mi riferisco ad aver permesso di governare a una classe dirigente giovatasi di una città debole. Che non ha bocciato quanti fra le loro priorità avevano il taglio dei nastri. Un’attività a cui io mi dedicherò invece poco o niente, anche perché a differenza di altri non vengo bene in foto. Meglio quindi che stia in ufficio a lavorare per le persone insieme alla squadra da cui sarò affiancato».