La rottura romana tra Pd e M5S sul nome di Virgina Raggi di fatto fa saltare i piani di alleanza anche in Calabria. E, in qualche modo, fortifica la candidatura dell’ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto che parte dei grillini voleva ridiscutere in caso di un avvio reale del tavolo delle trattative.

A dimostrazione della circostanza la conferma arrivata dalla numero due di Enrico Letta, Irene Tinagli, che all’ultimo webinar calabrese, alla presenza del commissario Stefano Graziano, ha blindato la candidatura di Irto.

«Ho seguito il percorso di Nicola Irto – ha detto a chiare lettere Tinagli - questo è il futuro del Pd, avere persone che sanno unire la passione politica con la competenza, con la conoscenza della propria terra ma con sguardo internazionale».

Non solo. Uno degli esponenti più critici rispetto a questa ipotesi e cioè l’altro vice di Enrico Letta, Giuseppe Provenzano, ha invece annullato la sua partecipazione a un incontro streaming organizzato dalla federazione di Villa San Giovanni rinviato a data da destinarsi.

Lo stesso Provenzano, qualche giorno fa, aveva invece difeso il “modello Cosenza” e proposto di formare una coalizione ampia senza mai nominare, nel corso del suo intervento, il candidato Nicola Irto. Pare evidente, a questo punto, che siano arrivati precisi ordini di scuderia dal Nazareno.

A corroborare la tesi anche l’intervista che il responsabile nazionale degli Enti Locali Francesco Boccia intervistato dall’Huffinghton Post sui prossimi appuntamenti elettorali ha nuovamente spiegato che spetterà a Nicola Irto guidare il processo di allargamento della coalizione in Calabria.

«In Calabria – ha detto Boccia - vale il ragionamento che Enrico Letta fa ovunque: la Calabria ha bisogno di un centrosinistra unito. Quando si costruiscono processi politici di svolta serve visione e generosità. Se mancano questi due ingredienti non si va lontano. In Calabria il Pd è aperto al confronto con tutte le forze politiche alternative alla destra, ma gli altri devono mostrare altrettanta generosità. Crediamo molto nella capacità di Nicola Irto di guidare questo processo di allargamento. La destra calabrese, travolta dagli scandali, si batte solo con l’unità dei progressisti e dei movimenti civici e di massa, come i Cinque stelle. A de Magistris dico: non lasciamo la Calabria alla destra».

Da valutare, però, come concretamente possa realizzarsi un’ipotesi del genere. Dando per scontato che de Magistris proseguirà nel percorso avviato e che probabilmente attirerà la base grillina, all’ala governista del M5s non resterebbe altro da fare che fornire i candidati al centrosinistra senza la presentazione di una lista in maniera formale.