La consigliera regionale, candidata con l'Udc, non è stata confermata. E lancia una stoccata al sindaco di Crotone: «Bisogna riflettere su chi ha il dovere di guidare la comunità e invece utilizza il tempo per distruggere e non per costruire»
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«Voglio sinceramente ringraziare i tanti elettori che hanno voluto premiare il mio impegno politico con 6.440 voti di preferenza». Lo scrive in una nota Flora Sculco, consigliera regionale uscente, che non è stata rieletta nell’ultima tornata elettorale, nella quale ha corso nella lista dell’UdC nella coalizione di centrodestra.
«Voglio fare i complimenti e gli auguri – aggiunge - al nuovo presidente, Roberto Occhiuto, che, sono convinta, ha tutte le qualità per dare alla Calabria uno slancio poderoso per realizzare un qualificato progetto di sviluppo e di emancipazione della nostra comunità».
Sculco spiega di aver «fatto una campagna elettorale bellissima, tra la gente, così come facciamo 365 giorni all’anno, ed il risultato raggiunto dimostra la presenza capillare di questa nostra realtà politica sul territorio». Risultato che rivendica: «Essere la più votata, tra tutti gli schieramenti, nella città e nella provincia di Crotone è un orgoglio ma è anche una responsabilità. Anche se il buon risultato non ha portato alla conquista di un seggio nell’assise regionale, non staremo con le mani in mano ma continueremo a darci da fare! Da domani, anzi già da oggi, il nostro impegno dovrà essere ancora più forte e determinato».
Per Sculco «il dato dell’affluenza certifica uno stato di profondo malessere e di distacco dei cittadini dalla politica e di lontananza dalle stesse istituzioni, situazione a cui bisogna porre urgentemente rimedio. Crotone, per partecipazione al voto, è stato il dato peggiore d’Italia, elemento questo che alza tutti i livelli d’allarme: il nostro territorio rischia, oggi ancora di più, un’emarginazione politica ed un isolamento istituzionale».
Infine, un affondo al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce: «Bisogna ora riflettere e farlo con estrema urgenza e serietà anche sulle responsabilità di chi ha il dovere e il ruolo di guidare una comunità ed invece, insieme ai suoi supporters, utilizza il tempo solo per distruggere e non invece che per costruire. Fare oggi la vittima, non è un atteggiamento degno di un primo cittadino che, invece, essendo il primo responsabile di questa situazione dovrebbe trovare il modo per “bonificare” la città dal veleno ideologico e culturale che ha seminato in questi ultimi due anni e collaborare a ricostruire una comunità oramai disillusa.Per questo da oggi saremo ancora più attenti e più vigili e pronti alla battaglia per difendere gli interessi di Crotone».