Dopo l’inchiesta che l'ha coinvolto, il deputato vibonese del M5s Riccardo Tucci si è dimesso da due delicati ruoli “partitici” che avranno forti ripercussioni sulle trattative in vista delle regionali e spostano l'asse della coalizione verso il civismo duro e puro.

Il M5S perde la bussola in vista delle regionali

Oltre ad esponente di punta dei grillini calabresi (ma dal Movimento si è autosospeso dopo l’avviso di garanzia), Tucci era “facilitatore regionale agli interni”, figura voluta da Luigi Di Maio per favorire una strutturazione territoriale (oltre che favorire le alleanze nelle competizioni locali con altre forze partitiche e civiche) ed era uno dei coordinatori regionali per la campagna elettorale nominato dai pentastellati romani.

Non è un mistero che il 34enne di Melicuccà di Dinami fosse orientato già dalla precedente tornata elettorale regionale “in solitaria” del M5S nel giungere a suggellare anche in Calabria un accordo di coalizione tra le forze principali che a livello nazionale facevano parte dell’allora neonato governo Conte bis, come avvenuto alle elezioni regionali in Umbria nell’ottobre 2019 e in Liguria nel settembre 2020 ed in alcune realtà locali. Anche nel travagliato e poi stoppato (causa crisi di governo) tavolo del “centrosinistra allargato” calabrese, Tucci aveva rappresentato la figura moderata che faceva da bussola, da collante e, spesso, da paciere (vedi il catfight plurimo Carlo Tansi-Stefano Graziano) tra gli animi plurali ma esagitati che cercavano la “quadratura del cerchio” per l’alternativa di Governo regionale “post-Spirlì”.

Nuovo Governo, vecchia grana... la Calabria

Adesso, invece, il rischio per le forze parlamentari di maggioranza è che possa nascere una nuova “grana Calabria” che può senz’altro indebolire l’ancora eventuale governo Conte ter. A picconare l’area governista-DiMaiana in questi giorni c’è una truppa di dissidenti, alcuni meramente anti-renziani, altri “DiBattistiani” e altri ancora morriani, che stanno mettendo alle strette Vito Crimi in questi giorni di trattative, interlocuzioni e consultazioni.

Tra questi vi son ben tre parlamentari calabresi, la senatrice catanzarese Bianca Laura Granato, che, vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista da tempi non sospetti, aveva votato lo scorso mese contro la risoluzione di maggioranza sul Mes. Come lei, il parlamentare corigliano-rossanese Francesco Forciniti, che su Renzi e Mes ha fatto una lunga battaglia politica fino ad entrare in rotta di collisione con i “suoi” vertici.

Non è una novità che a picconare i governisti ci sia il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra che dopo aver cavalcato mediaticamente e caldeggiato Gino Strada come commissario alla sanità calabrese ed essere poi caduto in una sequela di gaffe sulla persona e sulla memoria della ex presidente della Regione Jole Santelli, è tornato alla carica fomentando i frondisti di Roma e di Calabria, facendo leva sull’inchiesta che coinvolge il collega parlamentare (e di “partito”) Tucci. «Questa situazione sta inficiando pesantemente l’immagine del M5s in funzione delle prossime le elezioni regionali e comunali» ha dichiarato il senatore cosentino.

L’indagine che coinvolge Tucci

L’indagine preliminare (ancora in corso e non conclusa) a carico del deputato vibonese è emersa con la notifica di un decreto di sequestro preventivo richiesto di una somma pari a 9.900 euro per l’equivalente di una sola fattura, la 4/1 del 10 marzo 2015, epoca nella quale il deputato (ancora lontano dal Parlamento) era rappresentante legale di una cooperativa sociale. Tucci si è dichiarato estraneo ai fatti e desideroso di chiarire al più presto la sua posizione davanti ai P.m. Sulla stessa linea il cugino, Adriano Tucci, anch’esso indagato nella vicenda.

La tentazione del polo civico

A coordinare la campagna elettorale del M5s sono rimasti il deputato cosentino Alessandro Melicchio e il consigliere comunali di Luzzi Giuseppe Giorno. Quest’ultimo si è contraddistinto per un certo “purismo ortodosso” al tavolo di coalizione del centrosinistra, con tratti politicamente anacronistici rispetto all’evoluzione grillina come forza di Governo. Giorno, longa manus di Nicola Morra sulle regionali calabresi, non fa mistero di preferire un “terzo polo” con Carlo Tansi (caldeggiato dal più votato dei grillini alle scorse regionali, Davide Tavernise, già consigliere comunale di Crosia) e Luigi De Magistris (sponsorizzato dai morriani).