Due giovani, aggettivo calzante considerata l’età media dei rivali dei diretti interessati, in predicato di essere candidati nella Circoscrizione centro nelle file del centrodestra alle ormai sempre più imminenti Regionali, pur essendo partiti con presupposti molto diversi in termini di favori del pronostico, rischiano ora di ritrovarsi a parti invertite all’atteso appuntamento elettorale.

Ci spieghiamo meglio, raccontando una storia che sta facendo discutere, e non poco, nelle stanze della politica locale. Il riferimento è alle posizioni di Antonio Montuoro e Giorgio Arcuri, che sembravano destinati a un futuro in corsa per un posto a Palazzo Campanella nella lista di Fratelli d’Italia. Il primo, in particolare, pareva destinato a un’accoglienza trionfale, essendo nientemeno vicepresidente della Provincia in quota Mimmo Tallini o, se preferite Forza Italia. Tanto da sorprendere tutti nell’allontanarsi dal suo nume tutelare per avvicinarsi appunto ai meloniani. Accadeva più o meno all’inizio della primavera con un timing che spiazzava non poco gli addetti ai lavori, che avevano peraltro appreso la notizia da noi.

Il secondo invece, desideroso di mettersi in gioco sin dalla fine del 2020 al punto da nutrire un certo interesse per Tesoro Calabria di Carlo Tansi con cui c’era stato un abboccamento, aveva pensato di bussare alla porta di Fdi, pare anche con i buoni uffici di un dirigente di lungo corso quale Michele Traversa. Tentativo andato a vuoto, però, considerato come non sia un mistero che abbia ricevuto un rifiuto. Motivo? La volontà di tutelare al massimo la conferma alla carica di consigliere di Filippo Pietropaolo, legato a doppio filo (se non triplo) al vertice calabrese del partito.

Fatto che ha spinto Arcuri a cercare una nuova collocazione. Un’operazione che sembrerebbe essere andata a buon fine con un’ottima “sistemazione” nella lista del presidente. Opportunità di cui non godrà Montuoro, su cui si attende addirittura di capire se sarà ai nastri di partenza. Senza dimenticare come anche se lo fosse, si ritroverebbe indubbiamente chiuso - per dirla in gergo - da Pietropaolo e con scarse speranze da parte della lista di ottenere un secondo posto utile a fargli comunque centrare l’obiettivo.

Ma perché tanta attenzione riguardo a una dinamica interna a Fdi nell’ambito del capoluogo? Semplice: a causa di un’altra esclusione eccellente. Si tratta del rifiuto di candidare l’ex numero uno della partecipata Catanzaro Servizi, Rocco Mazza (su di lui due curiosità: è il cognato del leader di Cambiavento, Nicola Fiorita, e alle scorse Amministrative del 2017 si era schierato a sostegno del centrosinistra dopo essere entrato in aspra polemica con il sindaco Sergio Abramo che infatti lo aveva sollevato dalla guida della citata società in house di Palazzo De Nobili). Un professionista che nella base e nella dirigenza dei meloniani cittadini godeva, e gode, di grande stima. Diversi, dunque, i nomi di peso che hanno ruotato intorno a Fratelli d’Italia. Che i sondaggi danno oltretutto in grande crescita, ma con la possibilità di ritrovarsi alle prese con i classici problemi di “abbondanza” spesso causa di brutti mal di pancia.